S. Alfonso. Doni per la misericordia

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129. S. Alfonso. Doni per la misericordia.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

129. S. Alfonso. Doni per la misericordia.

Napoli 1767. Dio autenticò, in questi Monasteri, la santità di Monsignore anche con varie Profezie.

  • A sua sorella D. Marianna Liguori nel Monastero di S. Girolamo, perché caparbia, non si assoggettava al proprio Direttore, le disse: “Voi morirete pazza”; e pazza morì.
  • Stando educanda in S. Marcellino la Principessa Zurlo, ardeva di farsi Monaca. Rappresentandosi a Monsignore un tal fervore della giovinetta, egli disse: “No, non si farà Monaca, ma ritornerà al mondo, e sarà buona secolare”. Come disse, così fu.
  • In S. Chiara raccomandandogli D. Beatrice Folgori una sua nipote, già uscita di Monastero, per indi entrare nel Noviziato; le disse: “Lasciatela andare: il Monastero non fa per essa”. Di fatti non volle più farsi Monaca.
  • Non faceva Alfonso eccezione di persona. Come in tanti Monasteri di Dame, così fu in vari altri di Gentildonne. Non negò la sua opera al Rosariello delle Pigne, a S. Margherita, a S. Monaca, ai Miracoli, a Gesù e Maria, a S. Caterina delle Zizze, ed a S Giuseppe e Teresa. Chiamato nel Conservatorio di S. Filippo e Giacomo, ossia dell’Arte della Seta, ed avendovi fatta la predica del Figliuol prodigo, vi fu tra quelle Vergini un frutto copiosissimo, come attestava chi ne era Superiora.
  • Maggior compiacimento incontrava soprattutto Alfonso, vedendosi invitato a predicare nei luoghi di penitenza. Oltre al Monastero detto la Monaca di legno, e al Conservatorio dell’Annunciata, predicò più volte al Pallonetto di S. Chiara, dove c’era una donna pentita di Frasso. Fu alle Pentite di S. Raffaele, ove situò un’altra pentita di Arpaia. Invitato dal Sacerdote D. Tommaso Fiore, non negò portarsi alle donne pentite del Crocifisso.

Quello che più edificava si è, che siccome ritornò più volte in vari Monasteri di Dame: così, richiesto, ritornava con maggior piacere nei luoghi i più umili ed abbietti..

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 40)  Leggi tutto nell’originale.

Napoli 1767. Quello che più edificava di Alfonso era che, richiesto, ritornava con piacere nei luoghi più umili ed abbietti per consolare gli afflitti.