S. Alfonso. I peccati dei giovani e la misericordia

GiubileoAlfo1

106. S. Alfonso. I peccati dei giovani e la misericordia.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

106. S. Alfonso. I peccati dei giovani e la misericordia.

♦ Dice il peccatore: “Ma io son giovane; Dio compatisce la gioventù; appresso mi darò a Dio”. Un altro inganno.  Sei giovane? ma quanti peccati hai fatti? Vi saranno molti vecchi, che non saranno giunti a far neppure la decima parte dei peccati da te commessi.
♦  Il Signore ha stabilito il numero e la misura dei peccati, che a ciascun vuol perdonare? “Il Signore attende pazientemente il tempo di punirli, quando siano giunti al colmo dei loro peccati” (2Mac. 6,14).
Viene a dire che Dio ha pazienza ed aspetta sino a certo segno, ma quando è già piena la misura dei peccati, che egli ha determinata di perdonare, non perdona più , e castiga il peccatore, abbandonandolo al suo peccato, castigo che è peggiore della morte.
♦  Se voi seguirete a peccare, andrete perdendo il rimorso della coscienza, non penserete più né all’eternità, né all’anima vostra, perderete quasi ogni luce, perderete il timore: arriva l’abbandono di Dio.
Il cuore ostinato in morte andrà male. Chi semina peccati, in fine non raccoglierà che pene e tormenti e Dio non userà più misericordia.
♦  Tu mi dici: “Ma può essere che con tutto questo pure mi salvi”. Ed io ritorno a dire che può essere: ma che pazzia è l’appoggiare la salvezza eterna dell’anima ad un “può essere”? E’ affare questo da metterlo in così gran pericolo?
Caro mio Redentore, io prostrato ai vostri piedi vi ringrazio che dopo tanti peccati non mi avete abbandonato. Vedo che Voi mi volete salvo, ed io per darvi gusto voglio salvarmi, voglio venire a cantare in cielo eternamente queste tante misericordie, che mi avete usate. Perdonatemi per pietà, e datemi dolore e amore.
O Madre di Dio Maria, tutti mi dicono che Voi non lasciate partire sconsolato chi a Voi si raccomanda. O speranza mia dopo Gesù, a Voi ricorro, e in Voi confido; raccomandatemi al vostro Figlio e salvatemi.

(S. Alfonso, Apparecchio alla Morte, Considerazione XXIII –  Inganni del demonio verso i peccatori. Punto III). 
Leggi tutto il punto

Dice il peccatore: “Ma io son giovane; Dio compatisce la gioventù; appresso mi darò a Dio”. Il cuore ostinato in morte andrà male. Chi semina peccati, in fine non raccoglierà che pene e tormenti e Dio non userà più misericordia.