209. S. Alfonso. Il difensore del Papa.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
209. S. Alfonso. Il difensore del Papa.
♦ Bisogna dire che nell’opera “Storia dell’Eresie” vi fu qualche disparità di parere tra Alfonso ed il Canonico Simioli, come si rileva da una sua lettera del 22 Febbraio 1772 al Revisore Ecclesiastico Lorenzo Selvaggi circa l’Infallibilità e Suprema Podestà del Papa. Il Canonico essendo di sentimento opposto, seguace forse dell’opinione degli Ultramontani, si vedeva restio ad approvar l’opera.
♦Alfonso, povero vecchio, si dimostrò imbarazzato, anzi amareggiato, vedendosi contraddetto. E non essendo nello stato di attaccar briga e portarsi in Napoli per difendersi scriveva al Selvaggi: ”
Dico la verità, io non intendo dove possono sorgere queste difficoltà. Mi dica il Signor Canonico come si ha da mettere e quello si ha da levare, che in tutto sarà ubbidito. Gli spropositi del Padre Beruyer mi hanno trattenuto molto tempo per confutarli: ora sento sorgere difficoltà, là dove meno me lo pensavo. Tempus loquendi et tempus obbediendi“.
♦ Rimettendosi e fidando nell’integrità del Selvaggi, conclude:
“Se sia cosa di non molto momento quello che si ha d’accomodare, lo faccia V. S. Illustrissima: intendo però che non sia qualche punto delicato. Vi sono riflessioni circa le quali niente m’importa che si muti; ma vi sono certe risposte alle opposizioni, le quali pesano, se non piacciono, V. S. Illustrissima me lo avvisi, perché all’ultimo leveremo l’opposizione e la risposta.
♥ Parlandosi della Podestà Suprema del Papa, io son pronto dar la vita per difenderla, perché tolta questa, io dico, che è perduta l’autorità della Chiesa”.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 52). – Leggi tutto nell’originale.