S. Alfonso La Misericordia all’opera nelle missioni di Calabria

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18. La Misericordia all’opera nelle missioni di Calabria (1756-1757) .

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

18. La Misericordia all’opera nelle missioni di Calabria (1756-1757).

Non vi fu luogo ove non avvennero strepitose conversioni. La grazia faceva strada alla penitenza; si vedevano i maggiori peccatori umiliati, e compunti. Centinaia di male donne aborrirono il peccato: scandali gravi si videro tolti anche tra Preti:
Si consolava Alfonso ascoltando dai suoi confratelli i progressi che operava la grazia tra quei luoghi così abbandonati. Tra i tanti, lo fece piangere di tenerezza la conversione di un persona principesca.
Si vedeva questi da tanti anni pubblicamente infangato non con una, ma con più donne, e ricevuto ne aveva molti figli. Una sera, essendosi portato in Chiesa, non per approfittarsi; ma per censurare e burlarsi dei Missionari, la grazia lo colpì in maniera che restò vittima della Misericordia.
Convertito, diede bando a tutte le drude: cercò scusa al popolo, per gli scandali dati: licenziò la servitù, che gli era di tracollo; e si ridusse in casa con un solo servitore.
Questa conversione, non solo in quel paese, ma nel vicinato ancora, fu il richiamo di tante altre. Talmente si diede alla vera devozione questo Cavaliere, che Chiesa, e casa facevano la sua dimora: fu costante nella risoluzione: visse lungo tempo da vero penitente, e come un Santo venne compianto in morte da quei naturali.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Secondo, Cap. XLIV).
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Un uomo pubblicamente infangato non con una, ma con più donne, e ricevuto ne aveva molti figli. Una sera, essendosi portato in Chiesa, non per approfittarsi; ma per censurare e burlarsi dei Missionari, la grazia lo colpì in maniera che restò vittima della Misericordia.