S. Alfonso. La morte, porta dell’eterno amore

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84.  S. Alfonso. La morte, porta dell’eterno amore.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

84.  S. Alfonso. La morte, porta dell’eterno amore.

♦  Gesù, morendo per no, fece che la nostra morte diventasse vita.
S. Pionio Martire, mentre era portato al patibolo, fu richiesto da coloro che lo conducevano come potesse andare così allegro alla morte. Rispose il Santo: “Sbagliate, non alla morte, ma alla vitam io vado”.
♦ Così ancora fu rincuorato il giovinetto S. Sinforiano dalla sua madre, mentre era prossimo al martirìo: “Figlio, a te la vita non è tolta, ma trasformata in meglio”.
Oh Dio dell’anima mia, io vi ho disonorato per lo passato, voltandovi le spalle; ma vi ha onorato il vostro Figlio, sacrificandovi la vita sulla croce; per l’onore dunque che vi ha dato il vostro diletto Figlio perdonatemi il disonore che vi ho fatto io.
La mia salvezza da Voi la spero. Quanto al presente ho di bene, tutto è grazia vostra, tutto da Voi lo riconosco. “Per grazia di Dio sono quello che sono”.
Se per il passato vi ho disonorato, spero di onorarvi in eterno con benedire la vostra misericordia. Io mi sento un gran desiderio di amarvi; questo Voi me lo date, ve ne ringrazio, amor mio.
Amore solamente vi cerco, o mio Dio, amore, amore; e spero di cercarvi sempre amore, amore; finché morendo nel vostro amore, io giunga al regno dell’amore, dove senza più domandarlo sarò pieno d’amore, senza mai cessare un momento di amarvi ivi in eterno e con tutte le mie forze.
Maria Madre mia, fate che io ami assai Dio in questa vita, acciocché io l’ami assai nell’altra per sempre.

(S. Alfonso, Apparecchio alla Morte, Considerazione VIII – Morte dei giusti. Punto III). 
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“Per grazia di Dio sono quello che sono”. Mio Dio, amore vi cerco, o mio Dio, amore; e spero di cercarvi sempre amore; finché morendo nel vostro amore, io giunga al regno eterno dell’amore.