S. Alfonso. La pioggia della misericordia

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57. S. Alfonso. La pioggia della misericordia. 

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

57. S. Alfonso. La pioggia della misericordia.

♦ Il vescovo Alfonso era così persuaso del bene che si faceva con la predicazione, che capitando in qualunque luogo, ancorché di passaggio, non mancava di intervenire con la santa predicazione. E in certe circostanze di tempo, critiche per i popoli, Monsignore si affaticava nella predica con un modo tutto particolare.

L’anno 1768 vi fu da per tutto, e specialmente in Arienzo, tal penuria di acqua, che i pozzi in primavera si videro disseccati. L’afflizione era comune. Monsignore, volendo muovere Iddio a pietà, intrecciò una Novena a Maria Santissima, che fu una missione generale nella Chiesa dell’Annunciata.
Presentandosi al popolo la prima sera, assicurò tutti, che convertendosi a Dio, Iddio nel giorno di S. Anna li avrebbe consolati con pioggia soprabbondante. Ogni sera metteva avanti gli occhi i giusti castighi del peccato, e tante volte non mancò di battersi con grossa fune, e di affliggersi.
Terminata la predica, faceva girava per li vicini Casali, invitando il popolo alla penitenza, i due Padri Cappuccini Samuele e Cipriano da Napoli. Questi, ed altri, tenne in casa per ascoltar le confessioni. Sommo profitto si ricavò. Tante donnacce si videro abbandonate; vi furono delle grosse restituzioni; e tanti e tanti che non sapevano la Chiesa, si videro riconciliati con Dio e frequentare i Sacramenti.
Non andarono a vuoto le sue preghiere, né si trovò fallace nelle promesse. Sereno era il tempo, e non vi era speranza di pioggia. Ma nel giorno di S. Anna, verso le ore diciotto, il cielo si vide coperto di nubi, che con consolazione comune scaricarono un diluvio di acqua.

Quale e quanto frutto produsse in Diocesi la predicazione di Monsignor Liguori si vedrà nell’eternità. Le sue prediche recavano profitto, perché uscivano da un cuore umile, ed innamorato di Gesù Cristo.
Un Governatore, che soleva girare i paesi della Diocesi, disse ad un Parroco: “Noi in Napoli, dalla venuta di Monsignor Liguori abbiamo perduto molti guadagni, perché con le sue prediche e con quelle che fa fare dagli altri, la gente si vede più pacifica, e non vi sono più i soliti rancori!”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 17)  Leggi l’originale.

Negli ultimi tre giorni di Carnevale, volendo allontanare il Popolo dagli spettacoli, il vescovo Alfonso soleva esporre il Santissimo Sacramento alla pubblica adorazione. E Dio, gradendo un tal culto, vi concorreva con una speciale misericordia.
Un Governatore, che soleva girare i paesi della Diocesi, disse ad un Parroco: “Noi in Napoli, dalla venuta di Monsignor Liguori abbiamo perduto molti guadagni, perché con le sue prediche e con quelle che fa fare dagli altri, la gente si vede più pacifica, e non vi sono più i soliti rancori!”.