S. Alfonso. Lo spirito del Padre Fondatore

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188. S. Alfonso. Lo spirito del Padre Fondatore.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

188. S. Alfonso. Lo spirito del Padre Fondatore.

♦ C’è una lettera circolare diretta ai suoi Confratelli in data 26 febbraio 1771 in cui si evidenzia la sollecitudine di Alfonso per la santificazione dei Nostri. L’opera della Congregazione gli era sommamente a cuore. E come godeva sentirne i progressi e gli atti virtuosi di tanti, così si vedeva amareggiato, se taluno non si sentiva invogliato alla maggior perfezione.

  • “Fratelli miei carissimi, già sapete, che in poco tempo Iddio si ha chiamati all’eternità più d’uno dei nostri compagni. Sapete anche quanto è perseguitata la Congregazione.
  • Tutto ciò niente mi spaventa. Solo mi spaventerebbe il vedere molti compagni nostri di poco spirito e con molti difetti. S. Filippo Neri diceva che dieci operai santi basterebbero a convertire tutto il Mondo”.
  • Vi scrivo questa volta con le lacrime agli occhi, perché sento che taluno di voi mal corrispondendo al fine per cui Dio l’ha chiamato alla nostra minima adunanza, si faccia dominare dallo spirito della superbia.
  • Nei cuori in cui non regna l’umiltà cristiana, la carità fraterna e la pace, non regna Dio. Mi fanno più temere le nostre incorrispondenze a Dio, che le più fiere persecuzioni degli uomini e dei demoni.
  • Da queste ci protegge Dio, quando noi viviamo secondo il suo cuore. Allora potremmo dire: “Si Deus pro nobis, quis contra nos?” Ma portandoci malamente con Dio, Iddio ci castigherà, anziché proteggerci.
  • Mi dispiace assai quando sento, che qualche giovane non vive secondo la perfezione evangelica, propria negli Operai del Vangelo; ma sento più forte e viva nel mio cuore l’amarezza, quando qualcheduno dei Padri e Fratelli più anziani e più antichi, che dovrebbero essere specchio di edificazione ai più giovani e recenti, poco stima l’ubbidienza dovuta al Superiore.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 48)  Leggi tutto nell’originale.

Alfonso era molto attento alla santificazione dei suoi Confratelli: l’opera della Congregazione gli era sommamente a cuore. E come godeva sentirne i progressi e gli atti virtuosi di tanti, così si vedeva amareggiato, se taluno non si sentiva invogliato alla maggior perfezione.