S. Alfonso. Misericordia vigile con i confratelli infermi

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192. S. Alfonso. Misericordia vigile con i confratelli infermi.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

192. S. Alfonso. Misericordia vigile con i confratelli infermi.

♦ Se vedeva qualche discolo uscire di Congregazione Alfonso rimaneva sereno. Invece si affliggeva se taluno, a solo motivo d’infermità, si vedeva spostato e non curar più la vocazione.
Un soggetto infermiccio gli richiese la dispensa dei voti, e lui gli scisse:

  • “Con pena accondiscendo, ma non posso tralasciare di dirle che nella Congregazione vi sono diverse Case, che se ad un Soggetto un aria non giova, si manda ad un’altra. Nella Congregazione vi è tutta la carità con gli infermi, i quali non sono costretti all’osservanza a cui sono obbligati i sani.
    Se poi con tutte le diligenze, rimedi e carità, Dio volesse chiamarci all’altra vita, dico che abbiamo lasciato il mondo e siamo venuti alla Congregazione, per morire non già nel mondo, ed in mezzo ai Parenti, ma nella casa di Dio.
  • Le mando la dispensa; ma lei sia sull’avviso che lasciando la Congregazione, benché ricuperi totalmente la salute, non troverà più pace e farà una morte inquieta, pensando di aver abbandonata la vocazione.
  • Prego che Gesù Cristo la benedica, perché io non mi fido di benedire chi volta le spalle a Gesù Cristo”.

Il soggetto non si riebbe e, morendo, sperimentò negli estremi quanto Alfonso gli aveva predetto.

Altre raccomandazioni

  • Raccomando ad ognuno l’esatta osservanza delle pratiche lodevoli, che tra di noi si costumano intorno alla pietà e alla santità della vita. Raccomando l’ubbidienza a Superiori, l’amore a Gesù Cristo e l’affetto alla sua santa Passione.
  • Così l’orazione, gli esercizi spirituali ed il solito ritiro. Chi ama Gesù Cristo ubbidisce, si contenta d’ogni cosa e sta sempre quieto”.
  • Finisco colle medesime lacrime, pregando tutti a portarsi bene, e non darmi amarezza in questi altri pochi giorni di vita che mi restano, come mi fa sperare quell’amore e quell’ossequio, che sempre mi avete portato e dimostrato; e resto con benedire tutti.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 48)  Leggi tutto nell’originale.

Nella Congregazione vi è tutta la carità con gli infermi, i quali non sono costretti all’osservanza a cui sono obbligati i sani. Se poi con tutte le diligenze, i rimedi e la carità, Dio volesse chiamarci all’altra vita, dico che noi siamo venuti in Congregazione per morire nella casa di Dio.