S. Alfonso. Non posso levare il cibo ai poveri

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293. S. Alfonso. Non posso levare il cibo ai poveri.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

293. S. Alfonso. Non posso levare il cibo ai poveri.

♦ Con la medesima parsimonia, rispetto alla tavola, Alfonso anche trattava il proprio Fratello D. Ercole.
Quando questi andò la prima volta in Arienzo con la novella sposa, il Vicario ed altri dissero a Monsignore che bisognava complimentarli come conveniva.
E Alfonso a stento permise che si fosse fatto un altro piatto di più, soppesando quello che comportava meno spesa: “Io ho scrupolo positivo; non posso levarlo ai poveri e far complimenti ad essi. Questi quanto più si vedranno ben trattati, tanto più vi si trattengono!”.

♦ Le Monache conoscendo il trattare di Monsignore, supplirono loro qualche altro piatto, ma diretto a D. Ercole, e non a lui.
Postosi in dubbio, Alfonso chiamò il Fratello Francescantonio, volle sapere se fosse proprio così, o se venisse preparato dal cuoco; e, per togliersi ogni dubbio contrario, volle, che quando veniva il regalo, fosse entrato da lui chi lo portava.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 68)  Leggi tutto nell’originale.

Il Vicario ed altri dicevano a Monsignore che bisognava complimentare gli ospiti di riguardo. Ma Alfonso rispondeva: “Non posso levare il cibo ai poveri”.