S. Alfonso. O angeli amanti

GiubileoAlfo1

317. S. Alfonso. O angeli amanti. 

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

317. S. Alfonso. O angeli amanti.
(in onore di S. Teresa sopra le sue parole “Moro, perché non moro)

  1. O Angeli amanti, che in Cielo più ardete,
    dal Cielo venite, e voi soccorrete
    quest’anima eletta
    ch’è Sposa diletta
    del vostro adorato diletto Gesù.
  2. L’Amante dell’alme, l’Amore, la Vita
    con dardo di fuoco così l’ha ferita,
    che ‘l nobil suo Core
    già spira, già more
    ardendo, languendo per chi la ferì.
  3. E’ troppo l’affanno d’un core piagato,
    amare e trovarsi lontan dall’Amato:
    voi dunque venite,
    e almen compatite
    Teresa, che geme lontan dal suo Ben.
  4. L’ardor di vedere l’amato Signore,
    nel mentre l’infiamma, la strugge d’amore.
    Quel dolce desio
    d’unirsi con Dio,
    perché non l’uccide, la morte le dà.
  5. Ma s’altri non viene, Tu vieni, o Diletto,
    che fiamma sì cara accendesti in quel petto.
    sta infermo il suo core
    piagato d’amore,
    Tu, he lo piagasti,
    Tu sanalo ancor.
  6. La Sposa in piacerti fedele t’è stata,
    e tutto lasciando a Te tutta s’è data:
    or troppo Ella t’ama,
    sospira, ti brama,
    a Te vuol venire, contentala Tu.

(S.Alfonso, Le canzoncine spirituali, O angeli amanti).
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L’ardor di vedere l’amato Signore, mentre l’infiamma, la strugge d’amore. E il dolce desio d’unirsi con Dio la morte le dà.