S. Alfonso. Quaresimalisti e panegiristi all’apostolica

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62. S. Alfonso. Quaresimalisti e panegiristi all’apostolica. 

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

62. S. Alfonso. Quaresimalisti e panegiristi all’apostolica.

♦ Negli Esercizi di quaresima il Vescovo Alfonso faceva precedere alla predica anche il Catechismo, e voleva che si facesse da Parroci o da altri zelanti Sacerdoti. Voleva anche in questo tempo che si cambiassero i Confessori di una Parrocchia in un’altra. Non voleva recare disturbo a nessuno. Egli provvedeva al vitto e ad ogni altra spesa, facendo somministrare il tutto dai suoi Vicari foranei.
♦ Così i Quaresimali, che per lo più sono infruttuosi al Popolo basso, al tempo di Monsignor Liguori riuscivano di profitto a tutti.
Presentandosi i Quaresimalisti per la benedizione e permettendolo il tempo, egli godeva di averli con sé per alcuni giorni. Discorrendo con essi alla larga, poteva sperimentare in taluni, che erano nuovi, le abilità e le dottrine che possedevano. Li faceva consapevoli del proprio ministero; raccomandava loro con special modo ad usar carità con i peccatori, abbracciarseli, ed animarli alla penitenza.
Se non guadagnava tutto, strappava quel che poteva. In S. Agata però , o risiedendo in Arienzo, vi assisteva di persona, e occorre notare che sudava sangue chiunque si cimentava in sua presenza.
Anche nei Panegirici voleva si avesse in mira il Popolo. Diceva Alfonso: “A che fine si fanno i Panegirici se non per mettere in prospetto la virtù del Santo e promuoverne l’imitazione? Inutili sarebbero se si restringessero solo nell’encomio. Se il Popolo non capisce e non se ne fa carico, come si vuole animare ad imitarlo?”
♦Perciò voleva chiarezza; e che il frutto della virtù fosse nudo e palpabile, e non avvolto in fronde e pampini. I Panegiristi Diocesani si erano così adattati a questo stile, che Alfonso ne godeva, vedendo il profitto che si ritraeva dall’uditorio.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 18)  Leggi l’originale.

Negli ultimi tre giorni di Carnevale, volendo allontanare il Popolo dagli spettacoli, il vescovo Alfonso soleva esporre il Santissimo Sacramento alla pubblica adorazione. E Dio, gradendo un tal culto, vi concorreva con una speciale misericordia.
Il vescovo Alfonso faceva consapevoli del proprio ministero i Predicatori Quaresimalisti; raccomandava loro con special modo ad usar carità con i peccatori, abbracciarseli, ed animarli alla penitenza. E se non otteneva tutto, strappava quel che poteva.