S. Alfonso. Quasi un panegirico

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339. S. Alfonso. Quasi un panegirico.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

339. S. Alfonso. Quasi un panegirico.

♦ Don Domenico Spoto, Ciandro della Cattesrale di Girgenti [Agrigento], e più volte Vicario Capitolare, avendo visitato Alfonso in Arienzo, così scrisse in Girgenti al P. Blasucci:

“Ho ammirato Napoli, ho ammirato la magnificenza di Roma, ma maggior impressione mi ha fatto la vita ammirabile di Monsignor Liguori. Questa ha cancellato in me l’ammirazione di Roma e di Napoli… Ho veduto un Santo Vescovo dei primi secoli, giacente in letto per le sue croniche infermità, ilare di volto e di mente sana, sempre applicato ad opere di gloria di Dio, ed al governo di sua Diocesi, parchissimo nel cibo e povero in tutto, e parchissimo nel sonno, poverissimo a segno, che teneva sopra il suo letticciuolo una zimarra per sopracoperta. Tutto era di poco prezzo, povero, e mendico l’anello pastorale. Una pietra falsa faceva il suo pregio: così la Croce [pettorale] era di simile valore.”

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 71)  Leggi tutto nell’originale.

Monsignor Alfonso, per il tenore di vita che conduceva, godette la stima e il rispetto generale: solo il male che egli combatteva con decisione, gli si rivoltava contro.