S. Alfonso. Salvaguardare i diritti della Chiesa

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308. S. Alfonso. Salvaguardare i diritti della Chiesa.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

308. S. Alfonso. Salvaguardare i diritti della Chiesa.

♦ Alfonso sosteneva il diritto della Mensa vescovile quando il dovuto era certo e non di arbitrio.

  • In una masseria della medesima Bagnoli era franata una certa quantità di pietre e di arena, e i Santagatesi volevano farsi padroni così dell’arena, come del monte.
    Alfonso  scrisse subito con calore al Signor D. Francesco Mustillo, Luogotenente del Duca di Maddaloni, perché si degnasse far emanare i bandi, acciocché nessuno ardisse intromettersi senza sua espressa licenza.

In Napoli erano state proibite le decime; e Alfonso dovette impegnarsi duramente per sostenerne il pagamento.

  • Alfonso comparve nei Regi Tribunali, difendendo i diritti suoi e dei Parroci. Sgridò quei Parroci, che in questo si mostravano lenti, e li faceva carichi del giuramento che dato avevano di sostenere i diritti della Chiesa. Minacciò la sua indignazione se, per non interessarsi, erano lenti a difenderli.
  • Se non altro, ottenne che si fossero continuate, specialmente in S. Maria a Vico, durante la fabbrica della Chiesa Parrocchiale da lui intrapresa.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 70)  Leggi tutto nell’originale.

Quanto in Napoli furono abolite le decime per la chiesa, Alfonso dovette impegnarsi duramente per sostenerne il pagamento, presentandosi nei Regi Tribunali e difendendo i diritti suoi e dei Parroci.