S. Alfonso. Tutto secondo coscienza

GiubileoAlfo2

320. S. Alfonso. Tutto secondo coscienza.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

320. S. Alfonso. Tutto secondo coscienza.

♦ Essendo state abolite le decime per la chiesa, un Parroco voleva strappare dal Re qualcosa in più per la congrua, e chiedeva un attestato dal Vescovo come se la Parrocchia mancasse di sostentamento.

  • L’attestato gli fu negato in coscienza da Alfonso perché egli aveva già la congrua. Ma appena ricevuta la negativa, se risentì altamente e montò in furia con termini troppo villani. Tra l’altro disse al vescovo: “A Natale ci vedremo: non volete i capponi?” (era questo un dritto della mensa).
  • Alfonso soffrì tutto con placidezza, ma circa i capponi gli disse: “Allora lo vedremo!”. Ed il Parroco con maggior temerità soggiunse: “Vi sta Papa Nicola in Napoli”, volendo indicare il Marchese Fraggianni, Delegato della Giurisdizione. Poi, volgendosi al Vicario: “Quando i tuoi diavoli facevano le concordanze, i miei facevano tutte regole”.
  • Ma Alfonso restò fermo; ed il Parroco se ne andò borbottando e voltandogli con sgarbo le spalle.
    Offeso: voleva fare e dire il Vicario; ma Monsignore tutto impedì. Non passò molto tempo che si ammalò il Parroco; non mancò Monsignore di visitarlo più volte, e moribondo, di assisterlo in quel passaggio.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 63)  Leggi tutto nell’originale.

Per ottenere dal Re qualcosa in più per la congrua, un parroco chiedeva un attestato dal Vescovo come se la Parrocchia mancasse di sostentamento. Alfonso glielo negò in coscienza, perché egli aveva già la congrua.