S. Alfonso. Un Bambino Re di Misericordia

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39. S. Alfonso. Un Bambino Re di Misericordia.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

39. S. Alfonso. Un Bambino Re di Misericordia.

♦ Nasce Gesù povero in una stalla: lo riconoscono bene gli angeli del cielo, ma gli uomini della terra lo ignorano. Appena pochi pastori vengono a riconoscerlo. Ma il Redentore vuol cominciare già a comunicarci la grazia della sua Redenzione, e perciò comincia a manifestarsi ai gentili che meno lo conoscevano. Perciò manda per mezzo della stella ad illuminare i santi Magi, acciocché vengano a riconoscere e adorare il loro Salvatore.
Questa fu la prima e somma grazia fatta a noi, la chiamata alla fede; a cui poi succedé la chiamata alla grazia, della quale gli uomini erano privi.
♦  Ecco che i Magi si mettono in viaggio; la stella li accompagna sino alla grotta dove giace il santo Bambino. Giunti che ivi sono sentono un gaudio non mai prima provato: sentono incatenarsi il cuore verso quel caro bambino che vedono: la paglia, la povertà, quei vagiti del lor piccolo Salvatore, oh che saette d’amore, oh che fiamme beate sono ai loro cuori illuminati!
♦  Il Bambino dimostra loro un viso allegro, e questo è il segno dell’affetto con cui l’accetta tra le prime prede della sua Redenzione. Guardano poi i santi re Maria, la quale non parla; sta ella in silenzio, ma col suo volto beato, che spira dolcezza di paradiso, li accoglie e li ringrazia d’essere venuti i primi a riconoscere il suo Figlio per loro sovrano. Ecco come essi l’adorano e lo riconoscono per loro Dio, con baciargli i piedi ed offrirgli i loro doni d’oro, d’incenso e di mirra.

Amabile Bambino, vi riconosco e vi confesso per mio sommo Signore e mio Salvatore, ma non ho che offrirvi. Non ho oro d’amore, mentre ho amate le creature; ho amati i miei capricci, ma non ho amato voi amabile infinito. Non ho incenso d’orazione, perché son vivuto miseramente scordato di voi. Non ho mirra di mortificazione, perché ho tante volte disgustato la vostra bontà infinita.
Che cosa dunque vi offrirò? vi offro questo mio cuore povero qual è; accettatelo voi e mutatelo. Voi a questo fine siete venuto nel mondo, per lavare dai peccati i cuori umani col vostro sangue, e così mutarli di peccatori in santi.
Datemi l’oro del vostro santo amore; datemi lo spirito della santa orazione; datemi il desiderio e la forza di mortificarmi in tutte le cose di vostro disgusto. Io risolvo di ubbidirvi e d’amarvi; ma voi sapete la mia debolezza, datemi voi la grazia d’esservi fedele.
Vergine SS., voi che accoglieste con tanto affetto i santi Magi, accogliete e consolate anche me. Raccomandatemi a Gesù.

S. Alfonso, Meditazioni per l’ottava dell’Epifania, I. Dell’adorazione de’ Magi. Affetti e preghiere,
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Amabile Bambino, vi riconosco e vi riconosco per mio sommo Signore e mio Salvatore, io non ho che offrirvi. Datemi l’oro del vostro santo amore; datemi lo spirito della santa orazione; datemi il desiderio e la forza di mortificarmi in tutte le cose di vostro disgusto. Io risolvo di ubbidirvi e d’amarvi; ma voi sapete la mia debolezza, datemi voi la grazia d’esservi fedele.