S. Alfonso. Un prete da teatro

GiubileoAlfo2

231. S. Alfonso. Un prete da teatro.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

231. S. Alfonso. Un prete da teatro.

♦ Se è vero che due vizi aveva in orrore Monsignore, cioè l’impurità e l’ubriachezza, non è che avesse tollerato altre sregolatezze.

♦ Non c’era mancanza nei Preti, benché piccola, che non fosse oggetto del suo zelo: indecenza negli abiti e nella chioma, scompostezza in chiesa, strapazzo di rubriche, amicizia e tratto con persone sospette; giochi non leciti… Tutto era interdetto e castigato. Un Prete che era uscito in piazza, per far compra del bisognevole, cogli stessi abiti che usava in casa, fu stimato colpevole.

♦In Airola, e propriamente nell’ottobre 1768 quando Monsignore stava gravemente infermo, un Sacerdote si era fatto lecito recitare in teatro, ed avendogli ordinato Monsignore di portarsi dal suo Vicario in S. Agata, odorando il mistero, non solo non lo curò, ma vi recitò altra volta, facendosi forte della protezione del Principe, poiché la commedia si rappresentava nel di lui Palazzo.
 Sollecito Monsignore, ancorché infermo, ne informò il Principe dicendo: “Non merita tolleranza, ma è degno di buona mortificazione per lo scandalo dato, perché la sera si vedeva in scena e la mattina sull’altare. Ma essendosi fatta la commedia nel Palazzo di V. E., per la venerazione che le porto, prima di procedere al castigo, ho voluto darne parte a Lei, certo che la pietà sua non voglia permettere che resti impunito un tale eccesso”.

♦ A grazia lo sospese per quindici giorni dalla Messa, e lo  tenne col mandato nella Città di S. Agata. E diceva: “Non conviene che chi ha fatto da istrione in commedia, si veda celebrante sull’altare”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 56)  Leggi tutto nell’originale.

Ogni mancanza nei Preti, benché piccola, era oggetto dello zelo di Monsignore: indecenza negli abiti e nella chioma, scompostezza in chiesa, strapazzo di rubriche, amicizia e tratto con persone sospette; giochi non leciti… Tutto era interdetto e castigato.