S. Alfonso. Un Superiore santo, ma ciuccio

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314. S. Alfonso. Un Superiore santo, ma ciuccio.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

314. S. Alfonso. Un Superiore santo, ma ciuccio.

♦ Lo zelo di Monsignor Alfonso de Liguori non era esente da contraccolpi scabrosi. Col suo zelo imparziale Alfonso avrebbe dovuto attirare i cuori di tutti; ma alcuni che si ritenevano offesi, non mancavano di maltrattarlo e di farlo oggetto dei propri risentimenti.

  • Un Chierico Beneficiato, dopo molti anni di prigionia, uscì dal carcere di Nevano col favore del Principe della Riccia e col consenso di Monsignore. Era bensì castigato, ma non si era emendato.
    Il Principe gli aveva ordinato che andato fosse ad umiliarsi con Alfonso, domandandogli scusa dei passati trasporti. Vi andò, non come uomo, ma come fiera.
    Presentandosi, anziché umiliarsi, gli rimproverò con amari termini i sofferti strapazzi dicendo: “Voi mi dovete rifare tutti i danni, e non ve li perdono!”.
    Monsignore prendendo il libro della Via della Salute, che aveva composto, rispose: “Leggetevi questo, e con questo vi rifaccio tutti i danni!”.
    E il Chierico, facendosi avanti, disse: “Io a causa vostra mi sono veduto nel rischio di lasciarvi la vita: voi perdevate un suddito discolo, è vero, ed io perdevo un Superiore santo, ma ciuccio!”.
  • A questo complimento Alfonso rispose guardandolo amorevolmente, e compatendo il di lui misero stato. Nel licenziarlo, gli disse: “Prego Gesù Cristo che abbia pietà di voi, perché il castigo di Dio vi sta vicino”.
  • Il Chierico ritornò alla cattiva vita ed ai soliti trasporti; ma non passò molto tempo che si vide morto con un colpo di fucile.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 63)  Leggi tutto nell’originale.

Col suo zelo imparziale Alfonso avrebbe dovuto attirare i cuori di tutti; ma alcuni che si ritenevano offesi, non mancavano di maltrattarlo e di farlo oggetto dei propri risentimenti.