S. Alfonso. Un vescovo apostolo della penna

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138. S. Alfonso. Un vescovo apostolo della penna.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

138. S. Alfonso. Un vescovo apostolo della penna.

♦ Qualunque fossero le dicerie sulla stampa dei libri, Alfonso non si disanimava. Egli aveva avanti gli occhi la gloria di Dio e l’interesse della Chiesa. Perciò ancor più non dava riposo alla penna e meditava scrivere altre opere.
In una sua lettera del 3 marzo 1768. così si spiega al Remondini in Venezia:

“Scrissi già a V. S. Illustrissima, che io volevo dare qui alle stampe un libretto contro l’Anonimo Francese, che fa un libro intitolato: Riflessione intorno la S. Fede. Ma finalmente, dopo molti dibattimenti, ho stimato che per più motivi non mi conveniva dar fuori, qui in Napoli, il detto libretto, anche se già avevo fatta la fatica di compirlo.
Non potendo dunque qui in Napoli, dar fuori detto libretto, ho pensato farne un’altro della stessa materia contro Giustino Febronio, il quale peraltro tocca gli stessi punti dell’Autore Francese. Bisogna però, che io lo faccia in latino, e in altra forma, diversa dal libretto già fatto; e bisogna che lo cavi fuori sotto nome finto.
Penso tra giorni cominciare a lavorarlo, perché il libro della Pratica di amar Gesù Cristo già l’ho quasi tutto compito, e già si è cominciato a stampare.
Il libretto contra Febronio verrà piccolo, e al più sarà di nove o dieci fogli e forse più breve… Se vuole V. S. Illustrissima, che la spesa della stampa vada a conto mio, tanto me ne contenterò, poiché stimo che questo libretto sia di gran gloria di Dio e di bene della Chiesa, che oggidì, può dirsi, da tutte le parti conculcata”.

Tra questo tempo, Alfonso stampò la Via della Salute, opera utilissima per ogni ceto di persone. È questa divisa in tre parti: nella prima vi sono le meditazioni per ogni tempo dell’anno; nella seconda, per diversi tempi particolari; e nella terza vi è il regolamento di vita per un cristiano, con la pratica delle virtù e con le considerazioni sopra l’amore di Gesù Cristo, chiamate da esso Saette di Fuoco.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 41)  Leggi tutto nell’originale.

Dinanzi alle critiche Alfonso non si disanimava. Egli aveva avanti gli occhi la gloria di Dio e l’interesse della Chiesa. Perciò ancor più non dava riposo alla penna e meditava di scrivere sempre nuove opere.