S. Alfonso. Un vescovo umile e innalzato. 1767

GiubileoAlfo2

126. S. Alfonso. Un vescovo umile e innalzato. 1767.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

126. S. Alfonso. Un vescovo umile e innalzato. 1767.

Napoli 1767. Nel Monastero dei Miracoli stava per fare la vestizione di monaca una gentildonna. Alfonso vi fu invitato per la Messa; ed oltre tanti altri Vescovi, invitati vi furono il Cardinale e Monsignor Nunzio.

La Chiesa era piena di Gentiluomini e Cavalieri. All’entrare del Nunzio e del Cardinale – attesta il Canonico D. Francesco Razzano che era presente – nessuno di questi si mosse dalla sua sedia, e chi sì e chi no li degnò di un inchino. Entrando Alfonso, tutti in folla, Gentiluomini e Cavalieri, furono a baciargli la mano. Vale a dire, che nella sua umiltà egli riscuoteva ciò che non si riscuoteva da altri, ancorché con altra comparsa.

Presso i Padri Teresiani cominciavano i Mercoledì di S. Teresa, e Alfonso, perché sua speciale Avvocata, anche se occupato, non mancava di andarci.
Unito col Popolo si pose a sedere al solito in uno degli scanni. Avvedutisi i Padri, volevano usargli attenzione, ma egli non volle. Essendoci ritornato nell’altro Mercoledì, gli fecero trovare una sedia propria con cuscino di velluto, ma non se ne avvalse.
E nell’uscire di chiesa, gli furono tutti appresso con dimostrazioni di onore, accompagnandolo fino alla carrozza.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 40)  Leggi tutto nell’originale.

Il vescovo Alfonso nella sua umiltà riscuoteva ciò che altri non riscuotevano con comparsa solenne. Tutti gli erano appresso con dimostrazioni di onore, accompagnandolo fino alla carrozza.