Simonetta Mosè redentorista

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In memoria di P. Mosè Simonetta redentorista  (1933-2015) – Italia.

Carissimi confratelli  e amici,

lo scorso 28 luglio P. Mosè Simonetta ha concluso il suo pellegrinaggio terreno nella fede e rimesso il suo spirito nelle mani del Padre. La notizia della sua morte mi raggiunse in Madagascar, da dove ci siamo uniti in preghiera e attraverso la comunione eucaristica a questo luttuoso evento. Ho chiesto pertanto al Vicario Provinciale P. Antonio Perillo di presiedere la celebrazione di esequie, svoltasi il successivo giorno 30 nella basilica di Pagani, per permettere ai familiari residenti in Canada di raggiungere l’Italia. La salma è stata tumulata nel cimitero di Filogaso (CZ), dove la gente – con una cerimonia semplice quanto toccante – ha dato grande dimostrazione di affetto e di stima verso questo nostro confratello.

La preghiere di suffragio per Padre Mosè Simonetta a Filogaso (VV).
La preghiera di suffragio per Padre Mosè Simonetta a Filogaso (VV).

Nella stessa Filogaso il p. Mosè era nato il 25 marzo 1933, e lì maturarono i primi germi della sua vocazione, che egli faceva risalire alle frequenti predicazioni missionarie tenute dai Redentoristi di Tropea. La prima professione porta la data del 29 settembre 1951, a Sant’Angelo a Cupolo, ed esattamente tre anni dopo ebbe luogo a Pagani quella perpetua. Nella stessa Pagani, il 13 ottobre 1957, il confratello fu ordinato sacerdote. Subito dopo egli ebbe modo di fare per un anno tirocinio pastorale, tra Pagani e Materdomini.

Le stagioni di vita di P. Mosè missionario redentorista.
Le stagioni di vita missionaria di P. Mosè.

I Superiori ravvisarono in p. Mosè una certa predilezione per la musica, per cui la sua prima destinazione fu la scuola missionaria Redentorista di Castroreale (ME), dove insieme a questa materia egli insegnò anche latino. Per nove mesi (ottobre 1961-giugno 1962), presso il santuario di Pompei, diede man forte nel ministero delle confessioni. Dopo di che lo vediamo alternarsi tra attività missionaria popolare, insegnamento e ministero parrocchiale: da luglio a ottobre 1962 a Francavilla Fontana come missionario, poi nella scuola missionaria di Corato come insegnante di italiano e matematica (oltre che assistente scout e cappellano in ospedale), tra 1967 e 1968 a Sibari, e precisamente nella parrocchia di Piana di Cerchiara, quindi per ben tredici anni (1968 – 1981) come  parroco al “Gesù Crocifisso” in Termoli, insegnando anche religione nelle scuole medie e all’Istituto tecnico commerciale.

Dal 6 ottobre 1981 al 1996 lo vediamo assegnato a Sant’Andrea sullo Jonio, a tempo pieno dedito alla predicazione di missioni popolari, tridui, novene ecc.: e nell’ultimo triennio anche come Superiore.

P. Mosè sapeva trattare amabilmente con tutti (col cardinale Martini a Roma; con Giovanni Paolo II a Messina); con vescovi e umili lavoratori.
P. Mosè sapeva stare amabilmente con tutti (col cardinale Martini a Roma; con Giovanni Paolo II a Messina); con vescovi e umili lavoratori.

Dal 1996 al 1999 è Responsabile a Muro Lucano. Per il successivo triennio (1999-2002), dopo aver rinunciato alla carica di Superiore a Francavilla Fontana (Br) viene assegnato alla comunità di Materdomini, e poi dal 2008 al 2011 a quella di Tropea. Per il triennio 2011-2014 fu inviato a Pagani, dove – mentre esercitava il suo ministero al confessionale – il 6 giugno 2013 fu colto da ictus che paralizzò la parte destra del suo corpo. Neanche le successive terapie di riabilitazione favorirono il recupero totale della sua salute, che è andata gradualmente deteriorandosi. L’ultimo tratto della sua vita lo ha visto inchiodato a letto, da dove non ha smesso di sorridere a chi lo andasse a visitare, testimoniando comunque una gioiosa accettazione della volontà di Dio.

Chi ha conosciuto e apprezzato P. Mosè, avrà certamente numerosi motivi per ringraziare il buon Dio, per il dono fatto alla sua Chiesa e alla Congregazione con la vita e la vocazione di questo confratello. Personalmente, mi piace affidare alla comune memoria tre riflessi del mistero di Cristo sul percorso terreno di p. Simonetta. Il primo che mi viene a mente è il suo zelo missionario. In tutto, egli ebbe modo di predicare sessanta missioni popolari, oltre una decina con calendario più ridotto (ad es. missioni gerardine): ma al di là dei numeri e degli eventi, va rammentato il suo desiderio di comunicare con la gente, di coinvolgerla nella causa del vangelo. La sua voce non era quella tuonante del classico missionario popolare, e pur tuttavia a disposizione della gente egli metteva gli altri suoi talenti, a cominciare dalla sua predilezione per la musica. Ma soprattutto non ha risparmiato energie nel fare tutto questo, ha vissuto in modo fecondo il suo tempo: e il tutto, affinché Cristo fosse annunciato ad ogni costo (Fil 1,18).

Padre Mosè è stato sempre attento agli ammalati che visitava e consolava amabilmente. Ed anche lui ha avuto una stagione di lunga sofferenza.
Padre Mosè è stato sempre attento agli ammalati che visitava e consolava amabilmente. Ed anche lui ha avuto, infine, una stagione di lunga sofferenza.

Qui mi piace agganciare il secondo motivo per cui dico grazie a Dio per il dono di p. Mosè: il tratto di popolarità che segnalava la sua azione. Musica e poesia erano per lui dei canali privilegiati – seppur non esclusivi – per avvicinare la gente. I suoi versi, fossero in italiano, calabrese o napoletano, erano un modo per mediare il carisma e la tradizione redentorista, la celebrazione di nostri santi e della Madonna. Ispirandosi al nostro fondatore, egli ha cercato le vie più semplici e immediate per raggiungere il cuore del popolo di Dio, per suscitarne l’emozione e per educarne lo spirito di preghiera, avvalendosi anche di una sua naturale predisposizione alla catechesi. La gente non faceva alcuna fatica a diventargli amica, e attraverso la sua amicizia gustare quella salvifica di Dio.

Un terzo riflesso del mistero di Cristo sulla vita di p. Simonetta mi piace ravvisarlo nella sua anima di fanciullo. Penso che lui abbia preso sul serio – vuoi per propensione caratteriale vuoi per scelta di vita – la raccomandazione evangelica ad essere come bambini “perché ad essi appartiene il regno dei cieli” (Mt 19,14). La sua intelligenza lo faceva osservatore immediato e sagace di virtù e difetti dell’umana convivenza, che egli denunciava senza troppi giri di parole. A volte dei suoi versi erano “vittime” anche dei confratelli e in particolare dei Superiori, ma egli non conservava rancore nei confronti di chicchessia, ed era capace di vivere il tutto all’insegna del più semplice umorismo, dono importante per sdrammatizzare e relativizzare molti problemi.

Voglia il Signore concedere al p. Mosè la contemplazione del Suo Volto, lo stesso che questo confratello ha annunciato nella predicazione missionaria e in altri ministeri svolti. Vogliano la Madonna del Perpetuo Soccorso, i nostri santi e beati unirsi alla voce di p. Mosè per cantare in eterno la misericordia di Dio.

P. Serafino Fiore cssr
Superiore Provinciale

La passione di Padre Mosè per la musica era nota a tutti. Aveva un feconda vena musicale per ha composto molte canzoncine.
La passione di Padre Mosè per la musica era nota a tutti. Aveva un feconda vena musicale con la quale ha composto molte canzoncine. – Qui è in una foto di gruppo col celebre chitarrista Maurizio Colonna, l’arcivescovo di Vohemar-Madagascar e confratelli appassionati di musica come lui.

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Servizio di Tropea e dintorni.it

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Ricordo del P. Mosè su “In cammino con San Gerardo”, 09-2015

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