Smith William Joseph redentorista

Frat. William Joseph Smith, C.Ss.R. 1940-2014 – USA.

Frat. William Joseph Smith, C.Ss.R. 1940-2014.

Il redentorista Frat. William Joseph Smith (Fratello Martin de Porres), 1940-2014, USA, Provincia di Baltimora. Era fiero di essere un Fratello negro e considerava il suo colore come uno dei maggiori doni che potesse mettere a disposizione del suo ministero e della sua Chiesa. Ammalato di sclerosi multipla,ha continuato nel suo zelo per il ministero fino alla morte arrivata a 73 anni.

Dati ufficiali

  • Cognome = Smith
  • Nome = William Joseph (Martin de Porres)
  • Nazionalità = USA – (Provincia di Baltimora)
  • Nato = 17-Lug-1940
  • Morto = 18-Giu-2014
  • Professione = 02-Ago-1959

Il redentorista Frat. William Joseph Smith (Fratello Martin de Porres), 1940-2014, USA, Provincia di Baltimora. Era fiero di essere un Fratello negro e considerava il suo colore come uno dei maggiori doni che potesse mettere a disposizione del suo ministero e della sua Chiesa. Ammalato di sclerosi multipla,ha continuato nel suo zelo per il ministero fino alla morte arrivata a 73 anni.

La fraternità: un prezioso dono di Dio
(un servizio di CSSR Communicationes  del 2001)

Del Fratello redentorista Martin de Porres Smith, di sessant’anni, si può dire che ha fatto di tutto. Attualmente appartiene alla parrocchia del Santo Rosario a Jacksonville in Florida.
Negli oltre quarant’anni di vita redentorista ha lavorato nel ministero parrocchiale, catechistico, negli ospedali, con i senza tetto e senza luogo fisso, con gli alcolisti, con gli adolescenti di collegi e scuole, nell’assistenza sociale e nella musica.
È stato cuoco nei seminari redentoristi, ha lavorato nei campi e, per sei mesi, nel mantenimento della casa.
Fratel Martin dice, con un tocco di umorismo, che “tutti queste occupazioni mi hanno consentito una visione migliore della vita, della sofferenza, della povertà, della ricchezza, dell’infermità e dell’abbandono. Mi hanno aiutato a crescere in tutti gli aspetti della mia vita, come religioso e come cristiano”.
Fratel Martin è un uomo in costante crescita interiore. Ha concluso il dottorato in assistenza sociale presso l’Università Loyola a Chicago e un altro in teologia presso l’Università di Xavier a New Orleans.

Nel 1992 gli è stato diagnosticato una sclerosi multipla, ma questo non gli ha impedito di continuare nel suo zelo per il ministero. Ha fatto un programma di trattenimento “Effective Black Parenting”.
Attende di iniziare i corsi nel prossimo autunno presso la scuola cattolica del Santo Rosario. Senza dubbio la sclerosi multipla non è curabile.

Fratel Martin, un convertito al cattolicesimo, si sente bene come come Fratello cattolico negro. Nel 1985 ha compiuto una visita in Africa e visitò i fratelli e le sorelle della sua patria. Considera il suo colore come uno dei maggiori doni che può mettere a disposizione del suo ministero e della sua Chiesa.
L’anno scorso (2000) ha ricevuto il premio “National Black Catholic Clergy Caucs”.
Quando gli viene chiesto il perché si è fatto redentorista, Fratel Martin dice che ha avuto questo desiderio sin da quando era bambino. “Ho conosciuto sacerdoti della piccola parrocchia per i negri che si trovava nella zona della città dove abitavo. Ho scelto questi sacerdoti per l’esempio che mi hanno dato e per l’amore che avevano per la gente della parrocchia. Ho desiderato essere come uno di quegli uomini che mi sembrava amassero tanto Dio”.

Tra i suoi ricordi, c’è quello del redentorista Padre Raymond Schantz. È stato questo a indirizzarlo verso la sua vocazione. Si sente particolarmente riconoscente per l’amore e lo stimolo che ha ricevuto, nel corso degli anni, da parte del gruppo di redentoristi negri.
È riconoscente anche per l’appoggio avuto da parte delle Suore Francescane di Mill Hill a Baltimore e delle Suore Carboni di Richmond, che hanno alimentato la fiamma del desiderio che aveva di abbracciare la vita religiosa.
Ricorda sempre la sua famiglia che ha sempre tenuto accanto con il suo amore e con il suo appoggio.

Per Fratel Martin, la cosa più importante per un redentorista consiste nel suo appartenere alla comunità. Dice: “La comunità, per me significa ricevere da essa un trattamento gradevole; la fraternità tra i redentoristi la considero come un dono prezioso di Dio e come una vocazione alla quale ho risposto e continuo a rispondere ogni giorno meglio che posso”.

Profilo tratto da Communicationes n.171, p.4

Altro profilo

______

Vai alla pagina delle Biografie di Redentoristi