Uomo tutto di un pezzo

Il cammino del vescovo Alfonso Maria de Liguori: 1762-1775.
26.
Uomo tutto di un pezzo.

Uomo tutto di un pezzo
S. Alfonso era scevro di ogni conformismo e agiva con trasparenza: “Costui parla senza cerimonia”, rilevò in una circostanza un capitano spagnolo.

Un giorno si recò all’episcopio un ecclesiastico rubicondo in volto e nel presentarsi la prima volta al Vescovo disse di essere il “Preposito dell’Annunziata”. Monsignore al quale non era ignoto che quegli soleva alzare il gomito, l’investì con vivacità ed arguzia: “Voi non siete Preposito, ma sproposito”.

I facinorosi scoppiavano di rabbia e minacciavano il vescovo ch’era venuto a scomodarli. Si capisce, non cambiava atteggiamento con facili compromessi; semmai lo precisava a caratteri cubitali: “Se vogliono levarmi la vita, me la levino pure; ma se Dio non vuole, vano sarà ogni loro sforzo. Io però non voglio mancare alla mia obbligazione”.

Il Primicerio Don Liborio Carfora narra che un galantuomo entrò nell’impegno di veder ordinato un chierico, che gli si era raccomandato caldamente. Recatosi all’episcopio si studiava di persuadere Monsignore con mille motivi.
Perorò per circa un’ora, e il Santo con invitta pazienza ascoltò senza fiatare. Esaurito il discorso, il galatuomo supponeva di aver messo nel sacco il suo illustre interlocutore strappandogli quanto bramava. Monsignore piantandogli in faccia i suoi occhi cerulei chiese placidissimamente: “Avete altro da dire?” – “Vi ho abbastantemente tediato”. – “Ebbene, figuratevi di aver parlato ad un morto”.
Il galantuomo incupendosi interruppe: “Cosa volete dire con questo?” – “Un morto vi può dar risposta? Così posso rispondervi io in riguardo al vostro raccomandato”.
L’avvocato delle cause perse ingarbugliato si dileguò quatto quatto.
Il chierico che non filava dritto, venne eliminato dalla sacra ordinazione.
(Oreste Gregorio in Monsignore si diverte, p. 87-88).

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Galleria di statue di S. Alfonso vescovo
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La statua di S. Alfonso nella chiesa parrocchiale a lui dedicata a Foggia.