-
1. Vangelo e riflessione della 6^ Domenica di Pasqua: “Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito”.
-
2. Koinonia-Sulla Tua Parola = Gv 14,15-21 Videoriflessione di padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade – Gloria.Tv.
- 3. Gerusalemme aspetta Papa Francesco – Gloria.Tv.
- 4. Salve Regina (tono solenne) – Gloria.Tv.
-
5. Dalle Opere di S. Alfonso – L’autorità del Papa, quale vescovo di Roma.
_________
“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).
1. Vangelo della domenica – (Gv 14,15-21).
“Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito”.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
________VIDEO_______
Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.
___________________
2. Koinonia – Sulla Tua Parola = Gv 14,15-21 – con padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade (6,21). – Gloria.TV.
_________________
3.Gerusalemme aspetta Papa Francesco di gioiafelice – (dur. 3,47) – Gloria.TV.
4. Salve Regina (tono solenne) (dur. 3,11) – Gloria.TV.
_____________
5. Dalle Opere di S. Alfonso – L’autorità del Papa, quale vescovo di Roma.
Chi mai può pensare che i vescovi, i principi, i santi padri, i dottori e gli altri fedeli (eccetto gli eretici che sempre han cercato di togliersi dall’ubbidienza del papa) siano stati sino dai primi tempi così affascinati, che abbiano voluto soffrire per lo spazio di tanti secoli subordinarsi al vescovo di Roma, venerandolo come capo della chiesa, e di obbligarsi a tenere le sue definizioni per oracoli, se non fossero stati certi per la dottrina di Gesù Cristo che i pontefici romani sono veri successori di s. Pietro nel primato e nella suprema podestà della chiesa?
Ma sì, perché tutti sempre han tenuto il vescovo di Roma per capo della chiesa. E perciò i pontefici romani dopo la morte di s. Pietro han seguitato sempre ad ordinar vescovi in altre chiese ed altri che mal reggeano le loro greggi, li hanno deposti.
Ma dirà taluno: se s. Pietro fu vescovo di Antiochia, poi di Alessandria e poi di Roma, perché i soli successori della sede romana hanno da avere la podestà pontificia, e non già i successori delle chiese di Antiochia e di Alessandria?
Si risponde che i vescovi antiocheni ed alessandrini son succeduti a s. Pietro nel vescovado, ma non già nel pontificato; perché san Pietro fu bensì prima vescovo particolare di Antiochia e di Alessandria, ma non fissò in alcuna di dette chiese il pontificato, ma lo trasferì seco, e lo piantò nella sede romana, che da esso fu innalzata alla dignità pontificia; ond’è che i soli vescovi, i quali son succeduti a s. Pietro nella sede romana, sono i suoi successori nel pontificato.
Verità della Fede, Cap. VIII.
____________________