Vangelo e riflessione 6 Domenica Tempo Ordinario_A

 TO06L’annuncio della Parola oggi

            • 1. Vangelo e riflessione della 6^ Domenica del TO: “Così fu detto agli antichi; ma io vi dico”.
            • 2. Videoriflessione – di padre Gennaro Sorrentino – da Telenuova2.
            • 3. L’abbraccio di Papa Francesco ai fidanzati – da Gloria.TV.
            • 4. Intervista a Dio – da YouTube.TV.
            • 5. Dalle Opere di S. Alfonso – L’amore dei nemici.

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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).

1. Vangelo della domenica – (Mt 5,17-37).
“Così fu detto agli antichi; ma io vi dico”.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.

2. Video-riflessione sulla 6^ Domenica del TO: “Ma io vi dico…”- di padre Gennaro Sorrentino – da Telenuova2. – Click sulla foto.
Gennaro Sorrentino

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3. L’abbraccio di Papa Francesco ai fidanzati: “Signore, dacci il nostro amore quotidiano” (dur.4,51) – da Gloria.TV.

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4. Intervista a Dio, voce di Antonio Gerardi (dur.2,23) – da YouTube

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5. Dalle Opere di S. Alfonso
-L’amore per i nemici.

  • Nel quinto comandamento si comanda di non uccidere né percuotere ingiustamente il Prossimo, né di offenderlo con ingiurie o con desiderargli male. Ed all’incontro ci comanda di perdonare, e d’amare i nostri nemici.
    (Dal “Compendio della Dottrina cristiana”).
  • Dobbiamo amare i nemici internamente ed esternamente, con dimostrar loro almeno i segni comuni d’amicizia, soliti fra gli amici o parenti: come rispondere alle loro lettere: non fuggire la loro conversazione quando stanno in compagnia d’altri: non escluderli dalle comuni limosine, e cose simili. Siamo ancora obbligati a salutare i nemici… anzi, se senza grave incomodo con salutare il nemico potessimo liberarlo dall’odio grave che ci porta, siamo ancora tenuti a prevenirlo, perché la carità ci obbliga anche con qualche incomodo a liberare il prossimo dal peccato mortale.
    (Dal “Confessore diretto…campagna. Capo IV, Punto II. n.8”).
  • Per amor di Gesù Cristo dobbiamo amare i nostri prossimi; anche coloro che ci hanno offesi… Per poter essere figli del Padre celeste, Gesù stesso ci ammonì che dobbiamo amare i nostri nemici, e far bene a chi ci fa male: (cf Mt 5, 44-45). E di ciò egli medesimo ce ne diede l’esempio sulla croce, pregando l’Eterno Padre a perdonare coloro che lo crocifiggevano. Chi perdona il nemico, dice S. Giovanni Crisostomo, non può restare non perdonato da Dio. E ne abbiamo la promessa anche divina: Perdonate e sarete perdonati (Lc. 4, 37).
    (Da “Novena del Santo Natale”, Discorso II).

 

È trascorso un anno vissuto con due Papi: Papa Francesco dimostra grande affetto e riconoscenza verso Benedetto XVI e questi spesso, quando è apparso in pubblico, ha manifestato chiaramente la sua incondizionata “reverenza e obbedienza” a Papa Francesco. L’immensa popolarità, raggiunta in breve tempo dal nuovo Papa per le sue coraggiose aperture, sembra far storcere il naso a molti che vorrebbero una più Chiesa statica e ancorata ai privilegi. Fosche nubi sulla Chiesa sembrano poi alzarsi da alcuni organismi, anche internazionali,  ma la profonda comunione che unisce i due Papi assicurerà una sicura traversata.
È trascorso un anno vissuto con due Papi: Papa Francesco dimostra grande affetto e riconoscenza verso Benedetto XVI e questi spesso, quando è apparso in pubblico, ha manifestato chiaramente la sua incondizionata “reverenza e obbedienza” a Papa Francesco. L’immensa popolarità, raggiunta in breve tempo dal nuovo Papa per le sue coraggiose aperture, sembra far storcere il naso a molti che vorrebbero una più Chiesa statica e ancorata ai privilegi. Fosche nubi sulla Chiesa sembrano poi alzarsi da alcuni organismi, anche internazionali, ma la profonda comunione che unisce i due Papi assicurerà una sicura traversata.