Vangelo e riflessione della Domenica XV TO_A

 ????????????????????????????????????????????????????????????L’annuncio della Parola oggi

            • 1. Vangelo e riflessione della  Domenica XV del Tempo Ordinario Anno A:  “Il seminatore uscì a seminare”.
            • 2. Koinonia-Sulla Tua Parola = Mt Mt 13,1-23  Videoriflessione di padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade – Gloria.Tv.
            • 3. Suona il piano senza avere le dita – Gloria.Tv.
            • Comunità redentorista di Schiavonea: prima parte – YouTube.
            • 5. Dalle Opere di S. Alfonso – Come predicare la Parola di Dio.


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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).

1. Vangelo della domenica – Mt 13,1-23).
“Il seminatore uscì a seminare”.

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.

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2. Koinonia  – Sulla Tua Parola = Mt 13,1-23: Il seminatore uscì a seminare  – con padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade (8,09). – Gloria.TV.

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3. Güigüi Zheng: Non ha le dita e suona il pianoforte magistralmente –  di Agustín Monje (dur 2,48) – Gloria.Tv.

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4. Comunità redentorista di Schiavonea, prima parte (dur 14,54) – da YouTube.

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5. Dalle Opere di S. Alfonso – Come predicare la Parola di Dio.

S. Ambrogio dice che il predicar cristiano non ha bisogno di pompa né di polizia di parole; e che perciò a predicare la fede furono scelti dal Signore pescatori ignoranti che seminassero la parola di Dio nuda e schietta. Il dotto padre Natale Alessandro dice che la parola di Dio non ha bisogno d’ornamenti affettati e fioriti, poiché ella viene ornata dal suo medesimo decoro naturale che in sé contiene; ond’è che quanto più semplicemente vien ella esposta, tanto è più luminosa la sua comparsa.
Sicché la parola di Dio quanto più schietta è rappresentata, tanto più ferisce i cuori degli ascoltanti; mentr’ella, come parla l’apostolo, è talmente in sé viva ed efficace, che penetra più d’ogni spada acuta (Ebrei 4,12). E prima per Geremia Iddio medesimo disse che la sua parola è un fuoco che da se stesso accende, ed è un martello che stritola le pietre, cioè i cùori più duri.
Sicché la parola di Dio, benché semplice e popolare, è in se stessa viva e reca la vita a chi la sente, perché ha in sé la verità di Dio, che persuade e muove i cuori. Tutte l’altre parole poi secolaresche, benché pulite e scelte, perché sono spogliate della virtù divina (mentre Dio non vi concorre), son parole morte, e perciò non fanno frutto.
Diceva il p.m. Avila che il predicatore deve salire al pulpito con tal fame d’anime, che intenda e speri col divino aiuto di guadagnare a Dio tutte le persone che in quella predica lo sentono. E perciò dice s. Gregorio che il predicatore nel suo dire deve abbassarsi ed impicciolirsi in modo che si accomodi in tutto al corto intendimento di chi l’ascolta.
E questo è quel che ancora diceva il Muratori che il sacro oratore, predicando ai rozzi «deve figurarsi com’egli fosse uno di loro, al quale altri voglia insegnare o persuader qualche cosa; e che perciò dice, ch’esso è tenuto a scegliere la più popolare ed infima eloquenza, a fin di proporzionare il suo dire al grossolano intendimento altrui, ragionando famigliarmente ed avvalendosi del dir conciso, anche talvolta facendo interrogazioni e risposte.
E conclude: Qui consiste l’ingegnoso di tali prediche, in trovar quelle maniere di dire, e quelle figure che soglion far breccia nel discorso usuale».

Cf. Lettera I. ad un religioso amico, ove si tratta del modo di predicare all’apostolica con semplicità, evitando lo stile alto e fiorito.

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Lacrime nel Mondo oggi. Ci sono lacrime e lacrime... Anche se un popolo finisce col vivere una disfatta sportiva come una disfatta nazionale (come è successo per il Brasile ai Mondiali di calcio per il 7-1 subito dalla Germania, niente potrà essere accostato al dolore e alle lacrime di chi ha perso tutto, come sta succedendo a Gaza, Palestina.
Lacrime nel Mondo oggi. Ci sono lacrime e lacrime… Anche se un popolo finisce col vivere una disfatta sportiva come una disfatta nazionale (come è successo per il Brasile ai Mondiali di calcio per il 7-1 subito dalla Germania, niente potrà essere accostato al dolore e alle lacrime di chi ha perso tutto, come sta succedendo a Gaza, Palestina.