Vangelo e riflessione Domenica XII TO


 L’annuncio della Parola oggi

            • 1. Vangelo e riflessione di
              Domenica XII Tempo Ordinario – Giovanni è il suo nome.
            • 2. Videoriflessione – Il più grande tra i nati di donna – di don Andrea Caniato – 12 Porte TV, Bologna – da Gloria TV.
            • 3. Video-riflessione di P. Gennaro Sorrentino redentorista.
            • 4. Fatima. L’Ave Maria cantata dai pellegrini.
            • 5. Una riflessione di S. Alfonso: Pratica della mortificazione.

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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).

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1. Vangelo della domenica – ( Lc 1,57-66.80)
Giovanni è il suo nome.
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.

2. Videoriflessione – Il più grande tra i nati di donna – di don Andrea Caniato – 12 Porte TV, Bologna – da Gloria TV.

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3. Video riflessione di P. Gennaro Sorrentino redentorista – da YouTube.

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4. Fatima. L’Ave Maria cantata da decine di migliaia di pellegrini.  da Gloria.tv – di Luca Capozzi. (dur 8 min.)

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5. Una riflessione di S. Alfonso – Pratica della mortificazione.
“Chi vuole venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua!” (Mt. 16. 2). 

Ecco tutto quel che ha da fare chi vuol esser seguace di Gesu-Cristo. Il negare se stesso è il mortificare l’amor proprio. Vogliamo salvarci? bisogna vincer tutto, per assicurare il tutto. Povera quell’anima, che dall’amor proprio si lascia guidare!
La mortificazione è di due modi, “interna” ed “esterna”.

  • Con la mortificazione “interna” si ha d’attendere a vincere le passioni, e specialmente quella che più ci predomina. Chi non supera la passione predominante, sta in gran pericolo di perdersi. All’incontro chi la supera, facilmente vincerà tutte le altre. Alcuni però si fan predominare da un vizio e si tengono per buoni, perché non si vedono sopra i vizii che tengono gli altri. Ma che importa? dice S. Cirillo,1 un solo buco aperto basta a sommergere la barca. Né vale a dire di questo vizio non posso astenermi; volontà risoluta vince tutto: s’intende sempre coll’aiuto di Dio, che non mai manca.
  • La mortificazione “esterna” poi importa il vincere gli appetiti sensuali. I mondani chiamano crudeli i santi, che negano al loro corpo ogni soddisfazione di senso, e l’affliggono con cilizii, discipline ed altre penitenze. Ma dice S. Bernardo2 che eglino son molto più crudeli con se stessi, mentre per miseri e brevi piaceri in questa terra si condannano ad ardere sempre nel fuoco dell’inferno. 

(da “Via della salute”)

Leggi tutto il capitolo di S.Alfonso.