Vangelo e riflessione Domenica XXVII TO

  L’annuncio della Parola oggi

            • 1. Vangelo e riflessione di Domenica XXVII Tempo Ordinario – “L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.
            • 2. “Non ripudiamo il sogno di Dio” Video-riflessione di P. Gennaro Sorrentino redentorista.
            • 3.  “L’11 ottobre dell’Anno della Fede” – Video-riflessione di don Andrea Caniato – da Gloria.TV.
            • 4. Annus Fidei “Brani tratti dal Compendio del Catechismo!”  di LDCaterina63 – da Gloria.TV .
            • 5. Una riflessione di S. Alfonso: Pratica della mortificazione.

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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).

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1. Vangelo della domenica –  (Mc 10,2-16)
“L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.

2. “Non ripudiamo il sogno di Dio” Video riflessione di P. Gennaro Sorrentino redentorista – da YouTube – dur 19,32 min.

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3. L’11 ottobre dell’Anno della Fede di don Andrea Caniato – dur. 3,40 – da Gloria.TV – di donline.
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4.  Annus Fidei – Brani tratti dal Compendio del Catechismo dur. 11,19 min- da Gloria.TVdi LDCaterina63.

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5. Una riflessione di S. Alfonso – Pratica della mortificazione.

“Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24). – Ecco tutto quel che ha da fare chi vuol esser seguace di Gesù Cristo. Il negare se stesso è il mortificare l’amor proprio. Vogliamo salvarci? bisogna vincer tutto, per assicurare il tutto. Povera quell’anima, che dall’amor proprio si lascia guidare!

  • La mortificazione è di due modi, “interna” ed “esterna”: colla mortificazione “interna” si ha d’attendere a vincere le passioni, e specialmente quella che più ci predomina. Chi non supera la passione predominante, sta in gran pericolo di perdersi. All’incontro chi la supera, facilmente vincerà tutte le altre.
    Alcuni però si fan predominare da un vizio e si tengono per buoni, perché non si vedono sopra i vizi che tengono gli altri. Ma che importa? dice S. Cirillo, un solo buco aperto basta a sommergere la barca. Né vale a dire di questo vizio non posso astenermi; volontà risoluta vince tutto: s’intende sempre coll’aiuto di Dio, che non mai manca.
  • La mortificazione “esterna” poi importa il vincere gli appetiti sensuali. I mondani chiamano crudeli i santi, che negano al loro corpo ogni soddisfazione di senso, e l’affliggono con cilizii, discipline ed altre penitenze. Ma dice S. Bernardo che essi son molto più crudeli con se stessi, mentre per miseri e brevi piaceri in questa terra si condannano ad ardere sempre nel fuoco dell’inferno.
    Alcuni altri poi dicono già doversi negare al corpo ogni diletto vietato; ma disprezzano le mortificazioni esterne, dicendo che la mortificazione interna è la necessaria, cioè mortificare la volontà. Sì signore, principalmente bisogna mortificar la volontà, ma bisogna ancora mortificare la carne, perché quando la carne non è mortificata, difficilmente sarà ubbidiente a Dio. Diceva S. Giovanni della Croce che a chi insegna non esser necessarie le mortificazioni esterne, non gli si dia credito, ancorché facesse miracoli.

(da “Via della salute”)

Leggi tutto il paragrafo di S.Alfonso.