Wendl Josef redentorista

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P. Josef Wendl, C.Ss.R. 1844-1916 – Baviera/Brasile

P. Josef Wendl, C.Ss.R. 1844-1916.

Il redentorista P. Josef Wendl, 1844-1916, Baviera, Provincia Provincia di Monaco, poi Brasile. Una figura mitica di missionario che è passato dall’Europa al Brasile con il proposito di aiutare le anime abbandonate. La fatica, i sacrifici e le privazioni dei suoi viaggi nell’entroterra a dorso di mulo solo Dio li conosce. Morì 71 anni per le ferite riportate in seguito alla caduta del suo cavallo da un ponte.

Dati Ufficiali

  • Nome = Josef
  • Nazionalità = Baviera – (Provincia di Monaco, poi Brasile)
  • Nato = 15-Mar-1844
  • Morto = 29-Gen-1916
  • Professione = 19-Lug-1870
  • Sacerdote = 29-Giu-1872

Attivo e laborioso, aveva un’anima di apostolo, P. Josef Wendl nacque a Hollerdau (Germania) nel 1844. Fatta l’istruzione primaria, trascorse dodici anni a lavorare nei campi con suo padre. Con molto sacrificio, a causa della distanza, poté frequentare il ginnasio, e nel 1869 realizzò il suo sogno di unirsi alla C.Ss.R. Dopo nove mesi di noviziato, dovette professare per non essere chiamato alla guerra del 1870. Studiò teologia fino al 1872 e fu ordinato sacerdote il 29 giugno dello stesso anno.

Poco dopo cominciò in Germania la persecuzione antireligiosa che chiuse tutti i monasteri Redentoristi del Paese. P. Joseph dovette migrare in Olanda, dove poteva solo celebrare, non conoscendo la lingua.
A forza di molto studio imparò l’olandese e pensò a chiedere il permesso di essere cappellano di un convento di religiose. Queste, al momento, cominciavano un ritiro di otto giorni.
La risposta dell’arcivescovo fu scoraggiante: giurisdizione per nove giorni, solo per soddisfare le religiosi durante i ritiri. In quel tempo i vescovi olandesi, estremamente rigorosi, non vedevano di buon occhio i sacerdoti tedeschi, considerati più rilassati. P. José racconta che nell’occasione, pianse di tristezza, ma si conformò al decreto.

Impaziente perché non poteva lavorare, chiese al Padre Generale di mandarlo in Nord America. La risposta fu negativa perché si oppose il Provinciale. “Anche in questo caso – dice ancora P. José – ho dovuto pregare: Ita, Pater. (Sia così, o Padre).
Terminata la persecuzione, P. Joseph fu in grado di tornare in Germania, e presto inviato in Austria, dove lavorò sette anni come professore al Seminario C.Ss.R.

Infine, nel 1894, fu inviato in Brasile col primo gruppo. Nel mese di ottobre dello stesso anno raggiunse Aparecida, fu assegnato alla missione di Campininhas (Goiás) in cui ha vissuto anni di intenso apostolato, secondo il suo zelo che non conosceva il sacrificio o le difficoltà.
Poco tempo rimaneva in casa perché i Redentoristi avevano la cura di sette parrocchie. P. Joseph le visitava quattro o cinque volte all’anno, restando otto, dieci o quindici giorni ciascuno, predicando e amministrando i sacramenti. La fatica, i sacrifici e le privazioni di questi viaggi nell’entroterra a dorso di mulo solo Dio li conosce.

Il 13 giugno 1915, al ritorno da uno dei suoi viaggi missionari, quando fu vicino a casa, il suo cavallo cadde da un ponte, gettando P. Joseph ad una distanza di vari metri. Ferito alla spalla, fu immediatamente portato al convento dal suo aiutante. Ma per riposare un po’, venne a San Paolo. Mesi dopo, fu operato, ma la sua età non ha resistito e P. Joseph è morto il 26 gennaio 1916, lontano da Goiás che tanto amava, e dove tanto aveva sofferto per le anime abbandonate.

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