Preghiere 232

19 agosto = Chi mangia questo pane vivrà in eterno – XX dom.TO
O cibo vitale, che il pegno ne doni di vita immortale, io vivo, non io, ma vive in me Dio.

 • Ti ringraziamo, Signore Gesù, della tua immensa bontà nell’istituire il santissimo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue, ma concedici la tua grazia, affinché, con l’anima monda da ogni peccato, possiamo mangiare il tuo Pane di vita eterna e bere il tuo Sangue, vera bevanda spirituale, per vivere sempre con te e risuscitare alla vita eterna, nel giorno in cui entreremo nella celeste dimora, dove ci sazieremo della visione beatifica della SS.ma Trinità.
(D. Mariano Grosso, osb).

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• Dio eterno, somma ed eterna purità, ti sei unito al loto dell’umanità nostra costretto dal fuoco della tua carità, col quale fuoco tu ti sei lasciato a noi in cibo… Cibo degli angeli, somma ed eterna purità e perciò richiede e vuole tanta purità nell’anima che riceve te in questo dolcissimo sacramento…
Come si purifica l’anima? Nel fuoco della tua carità, lavando la faccia sua nel sangue dell’Unigenito tuo Figliolo…

Mi spoglierò del mio vestimento fetido, e col lume della santissima fede… conoscerò che tu, Trinità eterna, sei a noi cibo, mensa e servitore. Tu, Padre eterno, sei quella mensa che ci dai il cibo dell’agnello dell’Unigenito tuo Figliolo; egli è a noi cibo soavissimo, sia per la dottrina sua che ci nutre nella volontà tua, sia per il sacramento che riceviamo nella santa comunione, il quale ci pasce e conforta mentre siamo pellegrini e viandanti in questa vita.
Lo Spirito Santo è a noi come servitore, perché ci amministra questa dottrina illuminando l’occhio dell’intelletto nostro e ispirandoci a seguirla. Ci dà anche la carità del prossimo e la fame del cibo delle anime e della salute di tutto quanto il mondo, per l’onore di te, Padre.
(S. Caterina da Siena, Preghiere ed Elevazioni p 142‑3 i)

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da “Intimità divina”
Roma 1992

O cibo vitale, che il pegno ne doni di vita immortale, io vivo, non io, ma vive in me Dio, che vita mi dà: mi nutre, mi regge, beato mi fa (S.Alfonso).