Landi Giuseppe redentorista

P. Giuseppe Landi (1725-1797). – Italia.

P. Giuseppe Landi (1725-1797).

Nel maggio del 1746, Domenico Vacca e Giuseppe Landi, due giovani di Eboli, in diocesi di Salerno, si decisero a dire addio al mondo.

Il primo era prete da qualche anno, l’ altro aspirava al sacerdozio. Tutti e due uniti in stretta amicizia, parlavano un giorno dei loro disegni per l’ avvenire. «Io feci una volta gli esercizi a Ciorani, diceva don Domenico, per prepararmi agli ordini sacri, e mi ricordo benissimo che il Signore mi spingeva allora ad unirmi ai missionari di quella santa casa».
«Se Iddio vi chiama, disse il Landi, perché non obbedirgli senz’ altro ? – Volete accompagnarmi ? domandò don Domenico: io lascio tutto all’ istante. – Se partite, vengo con voi, riprese il Landi risoluto».

Il Landi racconta che i novizi a Deliceto andavano quasi scalzi anche con la neve e coi ghiacci del verno.  Egli scrive: «Soffrivamo orribilmente per il freddo che gelava l’ acqua nelle nostre celle, e mi ricordo che il nostro Padre Alfonso, il quale stava allora scrivendo la sua Morale, per riscaldarsi le mani rattrappite, le avvicinava di quando in quando ad un ferro caldo che aveva lì sulla tavola…»

Nel Capitolo Generale dell’ ottobre 1749, P. Landi fu eletto Presidente del Capitolo, benché avesse appena 24 anni di età.
Nel Capitolo Generale del Settembre 1764 figura rettore di Ciorani.
Nell’ anno 1780 era rettore a Scifelli.
In Roma fu Maestro dei Novizi a S. Clemente ed a P. Taddeo che da lui ricevettero l’ abito il 24 ottobre 1784.

P. Landi per comune opinione dei vecchi Padri della Congregazione era uomo degnissimo contemporaneo di S. Alfonso e di S. Gerardo.
Per le sue sorprendenti qualità occupò molte cariche interessanti in Congregazione.
Scrisse le Cronache della Congregazione, nelle quali riportò le due vite di S. Gerardo, scritte dai Padri Caione e Tannoia. Fu diligente ricercatore di notizie e le riferì nel suo manoscritto con accuratezza e con fedeltà nel 1780.

La santità della sua vita, e la coltura del suo ingegno non lasciano a dubitare su la veracità della sua testimonianza, la quale resta anche più avvalorata da quella del P. Caione.
P. Landi ci fa sapere che S. Gerardo, destinato di stanza a Materdomini, aveva portato seco da Napoli varie forme per modellare al vivo Crocifissi ed altri simulacri di Gesù Cristo, e colla licenza del P. Rettore impiegava in quella santa occupazione i momenti liberi. Uno di questi lavori di S. Gerardo è un Crocifisso, che si conserva attualmente nella Casa di Materdomini, ed invita veramente a divozione chiunque lo rimira».

Il 12 dicembre 1758 S. Alfonso scriveva a P. Caione rettore di Materdomini: «….. In quanto alla quartana del Padre Caputo, fatevi venire la ricetta del Cappuccio, dell’ acquavite sflemmata (mescolata) colla china, ch’ è un rimedio grande e sanò subito il P. Landi; ma, se non erro, hanno da passare dieci parmi della febbre.   (Berth. 359, 421, 820, 1071.)

Morì a Scifelli nel 1797 il 23 dicembre. Nacque il 13 agosto 1725. Fece la professione a Ciorani il 3 novembre 1747. Scrisse le sue Memorie Istoriche nel 1780.

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Profilo tratto da
Biografie manoscritte del P. S. Schiavone
– vol.1 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.

P. Giuseppe Landi, redentorista nativo di Eboli (SA) di rara intelligenza. Fu diligente ricercatore di notizie e le riferì con accuratezza e con fedeltà nel 1780 nel suo manoscritto "Memorie Istoriche" di fondamentale importanza per la storia redentorista delle origini. La santità della sua vita, e la cultura del suo ingegno non lasciano a dubitare sulla veracità della sua testimonianza.
P. Giuseppe Landi, redentorista nativo di Eboli (SA) di rara intelligenza. Fu diligente ricercatore di notizie e le riferì con accuratezza e con fedeltà nel 1780 nel suo manoscritto “Memorie Istoriche” di fondamentale importanza per la storia redentorista delle origini.
La santità della sua vita, e la cultura del suo ingegno non lasciano a dubitare sulla veracità della sua testimonianza.

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