Luglio 20 Obbedienza

20 luglio
Allora si conosce che uno opera per Dio, quando ciò che fa, o che pretende di fare, gli viene impedito, o differito perché l’ubbidienza dispone altro e nondimeno non si turba, ma con la stessa allegrezza fa quello che viene ordinato dall’ubbidienza. (S. Alfonso in Berruti, Lo spirito di S. Alfonso, cap. VII – Napoli).

  • Un giorno S. Alfonso disse al fratello Alessio, che lo serviva: “Andate da D. Giovanni Mazzini, e ditegli che mi benedica le Ave Maria, che voglio recitare in suffragio delle anime del Purgatorio” Infatti il detto Padre gli aveva proibito ogni nuova devozione, vedendolo così angustiato da scrupoli. Il Santo non si quetò finché non ebbe la risposta affermativa, e fu assicurato del permesso ottenuto. Ripeteva assiduamente queste parole: «Signore, io voglio far sempre l’ubbidienza».

Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.

Il collaboratore Alessio Pollio spinge la sedia a rotelle di S. Alfonso, ormai “tutto cionco”. A Pagani diventerà fratello laico e sarà prezioso testimone della santità di Alfonso.

 

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