Luglio 5 Obbedienza

5 luglio
Il quarto grado ed ultimo, che rende perfetta l’ubbidienza è l’ubbidire con semplicità, come dice l’Apostolo: Obedite… in semplicitate cordis vestri. (Ef 5,59)  La semplicità del cuore importa il soggettare il giudizio proprio al giudizio del Superiore, reputando giusto tutto ciò che dal Superiore viene imposto. (S. Alfonso in La Monaca Santa, Cap. VIII, paragr. V, n 9).

  • Il Fratello Giov. Battista Stoeger, aveva familiare il detto: «L’obbedienza, ecco ciò che vi ha di più grande!». Quando il Superiore gli parlava si sentiva ripetere: «Ecco la divina volontà presente mi parla». E questa vivissima fede nell’autorità la manifestò nel suo officio con eroismo. Il P. Ministro (economo)  talora gli indicava di piantare o di cogliere a un modo gli ortaggi, sopraggiungeva il P. Rettore e gli ordinava di fare diversamente. Fratel Giovanni docile ubbidiva. Ritornava il P. Ministro e scorgendo infrante le sue disposizioni, se ne lagnava e comandava altro. Per buona sorte se ne avvedeva il P. Passerat: chiamava l’ubbidiente giardiniere e per premio lo mandava a pregare.

Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987. 

Fratel G.B. Stoeger: una vita vissuta nell'obbedienza; una santità vissuta nel concreto quotidiano.

 

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