Memoriale 7 febbraio

7 febbraio
EFFEMERIDI C.Ss.R. = * 1740. Fiducia nella Provvidenza.

* 1740. Fiducia nella Provvidenza.

Sin dagli inizi della Congregazione fu necessario costruire o ampliare edifici in base alle esigenze, e allora come oggi, il proverbio diceva: “Non si fa niente senza denaro”. È  utile ricordare come i nostri primi Padri prendevano in considerazione le spese quando queste erano necessarie.
– A Ciorani quando nel 1740 si trattò di ingrandire la casa, il P. Saverio Rossi, allora ministro, obbiettò al santo Fondatore la mancanza di soldi: “Caro Padre – rispose Alfonso – non dobbiamo agire come i secolari. Quando essi vogliono costruire, prima raccolgono  il denaro necessario a coprire le spese e dopo si mettono al lavoro. Noi dobbiamo fare tutto il contrario: mettiamo mano all’opera e chiediamo alla Provvidenza di pagare gli operai. Con il vostro sistema, non metterete mai una pietra sull’altra”.
Al contrario il P. Rossi, ministro di Ciorani, ci ha lasciato il suo segreto per procurare risorse: dare molto ai poveri e contare sulla provvidenza con immensa fiducia. Egli diceva: “Perché l’elemosina entri in convento, essa deve prima uscire”.
(P. Berthe. Vita di sant’Alfonso, I, 570 e 215.)

Il P. Francesco Saverio Rossi (1708-1758) attento esecutore delle disposizioni di S. Alfonso: diresse la costruzione del complesso redentorista di Ciorani (SA).

IN MEMORIAM

Fr. Vincenzo Maria Buonopane, studente. Napoli 1764.
Questo giovane studente, contemporaneo di Sant’Alfonso, nacque il 30 agosto 1743. Illustre per nobiltà, la sua famiglia non lo fu meno per calamità: peste e terremoti causarono la morte dei suoi parenti.
Egli non era immune da difetti. Di temperamento sanguigno, era vivace, molto irascibile, amico del gioco e del piacere.
Ma in seminario si dimostrò un angelo per i costumi; entrò al noviziato sotto la guida del P. Tannoia; fu trattato come una anima forte.
Ben presto, dopo le gioie dei primi giorni, gli sopravvenne l’aridità spirituale. Amava la preghiera.
Diceva: “Se uno non è uomo di preghiera e di raccoglimento, è impossibile che arrivi a vincere perfettamente se stesso e a raggiungere un grado sufficiente di santità”. Sempre felice, nonostante il male di petto che lo minacciava, si dedicò con ardore allo studio, per il quale aveva una certa facilità.
Dopo alcuni mesi di malattia, santificata dalla più completa rassegnazione, Vincenzo Maria mori da santo. Aveva 21 anni. – Placita enim erat anima illius.” Sap. 4,14. Professione: 6 gennaio 1763

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P. Paul Legrand. Boulogne-sur Mer, 1922.
Il P. Paul Legrand vide la luce a Louzoir (Aisne) il 23 agosto1875. La sua famiglia era raccomandabile per il suo profondo attaccamento alla religione e alle tradizioni di fede e devozione che aveva ricevuto da suoi avi.
Il P. Legrand era l’undicesimo sacerdote del suo parentado. Messo nel seminario minore de Notre-Dame de Liesse entrò più tardi con suo fratello Charles al seminario de Saint-Léger a Soisson: tutti e due vennero redentoristi.
Ordinato sacerdote Paul si preparò alle missioni. Le sue prime prediche, anche se timide, preannunciavano grandi aspettative e facevano presagire un fecondo ministero.
Era dotato di un senso pratico poco comune; abile nella meccanica, artista decoratore, contribuì in larga parte al successo dei suoi lavori apostolici. La sua attività straripante, a volte eccessiva, aveva origine da un grande spirito di fede. In missione non sapeva gestire le sue forze, lavorava fino a compromettere la sua salute. Questo zelo ardente lo inclinava a dare preferenza alle anime meno fortunate delle campagne e degli operai.
Va sottolineato nel P. Legrand anche un grande spirito di famiglia, il suo profondo amore per la Congregazione. Chi di noi non ricorda l’arrivo clamoroso del Rev.mo P. Nicolas, Provinciale, a Mouscron, all’indomani della sconfitta dei nostri nemici, il 25 ottobre 1918. Questo viaggio in auto da Crotoy a Mouscron attraveso una strada accidentata, affollata di macchine militari e di truppe, fu dovuto al P. Legrand che ne fu la guida intrepida e audace.
Durante la guerra del 1914 il nostro convento di Boulogne fu gravemente colpito da una bomba sganciata da un aereo. Il P. Legrand nella circostanza diede prova di vero talento organizzativo. In quest’opera delicata si mostrò bravo e buon architetto ed anche buon diplomatico quando si trattò di discutere con le autorità inglesi sui danni di guerra.
La sua opera era appena terminata quando ebbe uno strano grande dolore che lo porterà alla tomba cinque mesi più tardi. La sua straordinaria attività lo aveva scosso a tal punto che si dovette mandarlo in una casa di cura.
Sentendo avvicinare la sua fine, penetrato più che mai nella presenza di Dio, lo si vedeva assiduo davanti al tabernacolo passare lungo tempo in adorazione.
Il male peggiorava. Dopo una corta agonia e aver ricevuto gli ultimi sacramenti questo ardente e zelante missionario rendeva placidamente la sua anima a Dio. “Zelus domus tuae comedit me “ Ps. 68.
Professione: 8 settembre 1900.
Ordinazione sacerdotale: 28 giugno 1903.

Fanteria francese nel 1914. La Casa di Boulogne-sur Mer subì molti danni per bombardamenti: il P. Paul Legrand ottenne aiuti per la ricostruzione. (foto da internet).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
LA SPERANZA = 7 febbraio
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