Oreste Gregorio redentorista

Redentoristi benemeriti

PADRE ORESTE  GREGORIO
1903-1976
scrittore, storico e religioso redentorista italiano.

Due articoli per ricordare
la sua splendida figura
di religioso e di scrittore
estratti da

  • Orbis  (Bollettino di informazioni redentoriste)
  • Manoscritto di Chiara Botti Mauri,  penitente del P. Gregorio e amica dello stesso insieme a tutta la sua famiglia.

 1.  Da ORBIS, bollettino di informazioni redentoriste.

Il numero di aprile 1976 di Orbis, riporta la figura dello studioso redentorista nato il 7/2/1903 e morto il-22/2/1976 all’indomani della sua morte:
« Nella Chiesa di S. Alfonso in via Merulana sono state celebrate le esequie del P. Oreste GREGORIO, morto nel pomeriggio di domenica scorsa, in seguito a lunga malattia in una clinica romana (Clinica « Salvator mundi »).
Alle esequie, presiedute dal Superiore Generale della Congregazione, hanno partecipato i confratelli della Casa generalizia, del Collegio Maggiore, dell’Accademia Alfonsiana e delle altre Province italiane.
II Provinciale di Napoli, ha ricordato la vita esemplarmente sacerdotale e i meriti scientifici del caro padre, che per molti anni è stato anche nostro collaboratore. AI termine della concelebrazione la salma è stata trasportata al Cimitero del Verano, dove insieme ai confratelli attende la Risurrezione.

P. Gregorio è stato ordinato sacerdote a Cortona il 30 ottobre 1927. Dal 1928 al 1934 era stato Professore nello studentato di S. Angelo a Cupola (Benevento). L’inclinazione per gli studi filosofici e i primi successi ottenuti — il « Canzoniere alfonsiano è del 1933 —, indussero i Superiori a chiamarlo a Roma nel 1934 come membro della Commissione per la Edizione Critica delle «Opere ascetiche di S. Alfonso».

Nel 1953 è stato uno dei fondatori dello « Spicilegium Historicum Congregationis SSmi. Redemptoris ». Due anni dopo diede inizio alla serie di volumi della « Biblioteca Storica » con l’importante biografia di Mons. Tommaso Falcoia.
L’incessante studio della storia della Congregazione e dei suoi uomini più rappresentativi e in generale della storia religiosa e spirituale dItalia, lo portarono a esplorare molti archivi. Conoscono bene questa sua attività gli studiosi che spesso si sono serviti della competenza e dell’esperienza del p. Gregorio.
Nello stesso tempo e seguendo le orme del Fondatore, dimostrò grande interesse per le opere di tipo popolare. Inoltre tutti conoscono il suo spirito di collaborazione e la disponibilità per ogni iniziativa scientifica, come lo provano la « Bibliografia Alfonsiana e Gerardina e la Bibliografia Alfonsiana ».

Ricordiamo tra le varie opere pubblicate: « Lettere e scritti di S. Gerardo Maiella », Materdomini 1949; « Lettere di Mons. Tommaso Falcoia a S. Alfonso », Roma 1953; «Propositi, lumi, avvisi spirituali del Ven. Ribera» in « Archivio italiano per la storia della pietà »; VI, Roma 1970.

Ha collaborato con la Radio Vaticana e con la Radio italiana; ha scritto vari articoli in molte riviste, tra esse « Ecclesia »; fu redattore di alcune voci sull’« Enciclopedia Cattolica » nel « Dizionario degli Istituti di perfezione », nel « Dictionnaire d’historie et geographie ecclesiastiques » e per il Lexicon für Theologie und Kirches ».

  • Da L’Osservatore Romano, 27 febbraio 1976, pag. 4, riportato in Orbis n.37 anno 1976.
P. Oreste Gregorio, nato a Castelfranci (AV) in Irpinia nel 1903 e morto a Roma nel 1976. Uno storico redentorista eccezionale (foto in AGHR).

 

2. Ricordo di un grande figlio di Sant’Alfonso,
di Chiara Botti Mauri (manoscritto)

La morte recente del P. Oreste Gregorio lascia ancora nei cuori di coloro che lo conobbero tanta angoscia ed un vuoto profondo. Abbiamo perduto un Padre che con la sua presenza, col dolce sorriso del volto, con la parola affabile ci aiutava a portare il fardello dei guai di cui questo mondo è largo dispensiero.
Ma la figura morale, formata dalle sue virtù, ci cresce davanti allo spirito, diventa più chiara, più attraente, più angelica.

Una lunga amicizia
Ho avuto la grazia di essere stata sotto la sua direzione spirituale da ben trentatré anni. Ebbi la fortuna di conoscere P. Oreste quando avevo diciannove anni in un corso di Esercizi spirituali indetti dall’Azione Cattolica.
In quei tempi ero universitaria e, a dire la verità, per i primi mesi mi recavo da lui solo per ragioni culturali, per essere guidata nella stesura della tesi di laurea sulle liriche inedite della Venerabile Suor Maria Celeste Crostarosa; non gli avevo mai chiesto per esempio di confessarmi.
Però, man mano che passava il tempo, mi accorgevo di trovarmi di fronte ad un uomo non comune, non solo per la sua sapienza, mai ostentata, ma presentata con umiltà, però soprattutto per l’alta formazione morale, per la sua purezza adamantina, per la sua rigida osservanza alla Regola Redentorista, unita ad una grande umanità verso le debolezze umane che sapeva compatire e correggere con tanta finezza e delicatezza.

Direttore spirituale
Mi laureai con ottimo esito con grande gioia del Padre Oreste, perché finalmente le liriche inedite della Venerabile Crostarosa avevano varcato le soglie universitarie.
Ma, nonostante il mio carattere allegro, esplosivo addirittura, un giorno mi presentai in “gramaglie” dal P. Oreste: soffrivo per una crisi giovanile e per la prima volta gli chiesi di confessarmi: da quel giorno divenne il mio Direttore spirituale e mi lanciò subito nell’Apostolato tra la Gioventù Operaia.
Mi sentivo sicura sotto la sua guida e, quando gli dimostravo la gioia per la mia opera, spesso ebbe a dirmi: “Sia umile; l’umiltà custodisce l’aroma prezioso delle intime gioie, proveniente dal dovere compiuto”.

Dopo sette anni passai al matrimonio, da lui stesso benedetto nella mia parrocchia di Angri. Mio marito da allora nutrì per lui un affetto ed una devozione filiale ed indimenticabile e così il P. Oreste mi fu guida preziosa nella mia missione di sposa, di madre, di insegnante, conforto nelle immancabile e spesso gravi tribolazioni della vita.
Più d’una volta, da lontano ho avuto modo di sperimentare la sua protezione, il suo aiuto soprannaturale su di me e sui miei figli, ma segnalatamente sul mio Gerardino allora ancora ottenne.
Com’era bello ascoltare le Sue messe! Ricordavano di Sant’Alfonso: erano messe di un Santo che ridonavano di pietà.

Sempre attivo ed umile
Le conversazioni di Azione Cattolica che ho avuto modo di ascoltare da lui erano sempre un successo e la sua parola sapiente, ma chiara e comprensibile a tutti, faceva sì che la gente accorreva: la fama precedeva la sua presenza e la sua presenza confermava, allargava la sua fama.
Le sue opere di alta scienza non sono soltanto le opere di uno storiografo, ma il frutto di una grande coerenza di vita sacerdotale alla Regola Alfonsiana e non servono ad altro che a mettere in luce la grandezza dei Santi a lui più cari: Sant’Alfonso e San Gerardo nel loro ambiente settecentesco.

Quando gli dicevo: “Padre, che belle cose avete scritto, tutti ne siamo fieri!”.
Egli con grande umiltà arrossiva e cambiava discorso.
A proposito della sua umiltà, mi è caro ricordare un episodio simpatico, ma significativo. Un giorno una persona a lui vicina, con grande semplicità, con altrettanta convinzione, ebbe a dirgli: “Don Oreste, noi vi stimiamo tanto per la vostra bontà, per la vostra saggezza; preghiamo tanto che vi facciano Vescovo, chissà quanto bene fareste!”. Ed Egli rispose: “Ma che dite! Dio lo sa se riuscirò a salvare l’anima mia, vorreste farmi avere la responsabilità di fronte a Dio della salvezza di migliaia di anime?”…

Rilancia il Natale con S. Alfonso
In questi lunghissimi anni, grande fu l’aiuto che ne ebbi come insegnante. Spesso gli proponevo degli spunti sulle lezioni da impartire ai miei alunni ed egli mi mandava degli schemi che io tenevo in gran conto.
Per lo scorso Natale 1975, fin dagli ultimi giorni di novembre, sotto i suoi suggerimenti, creai in classe una santa e gioiosa atmosfera natalizia, in cui affrontai fino in fondo il Mistero della Natività e della Salvezza: non mancarono naturalmente tutte le cose belle di Sant’Alfonso.
All’ultima lezione, al canto di “Quanno nascette Ninno”, tre ragazzi e quattro ragazze, presi da santa euforia, non ne poterono più; vennero sulla cattedra e mi coprirono di baci…
Tutto ciò comunicai al Padre Gregorio che, felice come un fanciullo, mi rispose: “Gentilissima Signora, la sua lettera è stata per me la più bella strenna. Mi rallegro per l’atmosfera natalizia alfonsiana creata nelle aule scolastiche; gli alunni di oggi, divenuti adulti, gliene saranno riconoscenti: sono ore deliziose che giammai cadranno in oblio! Per diversi saranno momenti dello spirito in cui si rifugeranno nei momenti neri! Continui anche in seguito a nutrire le anime candide degli alunni con ricordi religiosi!. Mentre tutto crolla, Cristo rimane in eterno, unico sole nelle tenebre fonde”.
Fu questo uno dei suoi ultimi testamenti spirituali”…

La mia anima è piena di miserie, ma se c’è qualcosa di buono ciò lo devo a questo grande Figlio di Sant’Alfonso, al maestro di vita spirituale dal sorriso angelico; e tutti gli insegnamenti che egli ha profuso al mio spirito: cercherò di trasmettere sempre a tutti quelli che avrò modo di avvicinare, ma soprattutto ai miei figli e ai miei alunni che rappresentano tutta la mia vita e in mezzo ai quali ogni giorno mi realizzo.
Se si facesse un monumento al P. Oreste Gregorio, come ben meriterebbe, vorrei che vi leggessero scolpite queste parole: “Egli fu come un angelo di Dio in cielo (Sicut angelus Dei in caelo). E come tale lo ricorderò e venererò.

I suoi meriti letterari li decantino gli altri: a me è caro averlo come confronto di vita e sentirlo come Santo tutelare di mio marito e di tutta la mia famiglia.

  • (manoscritto consegnato nel 1988, durante la Peregrinatio Alphonsiana).
"Ho avuto la grazia di essere stata sotto la sua direzione spirituale da ben trentatré anni. Ebbi la fortuna di conoscere P. Oreste quando avevo diciannove anni in un corso di Esercizi spirituali indetti dall’Azione Cattolica... (Chiara Botti Mauri).

3. Una selezione di articoli scritti su L’Osservatore Romano. 
Città del Vaticano (1935 – 1964)

  • Il centenario del I collegio dei Redentoristi a Ciorani (14 novembre 1935)
  • Glorie campane: S. Alfonso M. de Liguori (pagg. 2-3 novembre 1936)
  • I restauri della basilica alfonsiana (pagg. 4-5 gennaio 1937)
  • S. Alfonso de Liguori a Roma (13 ottobre 1937)
  •  “Tu scendi dalla stelle, o Re del cielo” (25 dicembre 1937)
  • Il sentimento mariano nei “Promessi Sposi” (27 giugno 1938)
  • Armonie di campane nei “Promessi Sposi” (28 aprile 1939)
  • La pastorale della pecorella a Gesù Cristo (versi della Ven. Sr M. Celeste Crostarosa – 2 gennaio 1940)
  • Una grande mistica del ‘700 (Ven. Crostarosa – 1 luglio 1940).
  • G. Getto. S. Alfonso de Liguori (4 maggio 1947)
  • Il centenario della Morale alfonsiana (2 aprile 1948); lo studio venne tradotto in francese ne La Croix, Parigi 23/6/1948, in spagnolo ne Perpetuo Socorro, Madrid. Anno 1949 (1948) pagg. 234-238, in portoghese nella Rivista ecclesiastica Brasileira, Petropolis, 8 (1948) pagg. 360-363.
  • Visite al SS. Sacramento. Desclée e C. Roma
  • Il bicentenario della Regola dei Redentoristi (25 febbraio 1949)
  • La musica e S. Alfonso de Liguori (19 agosto 1955)
  •  “Quanno nascette ninno a Bettalemme” (25 dicembre 1955)
  • Un avvocato fallito? (15 luglio 1959)
  • La pastorale degli scugnizzi (23 dicembre 1961)
  • L’Avvenire. Roma. S. Alfonso e un giornale napoletano del ‘700 (18 agosto 1964)

a cura di P. Salvatore Brugnano