Pregare sempre 279

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27ª settim. Tempo Ord. – Domenica – Il granellino di senape
« Signore, aumentaci la fede » (Lc 17, 5).

• Signore, aumenta in me la fede! Aumenta prima di tutto la mia fede in te. Accresci la fiducia per le tue parole che a volte mi sembrano troppo antiche e impossibili da vivere.
Tu mi hai chiamato alla vita anche se non avevi bisogno di me.
Io sono un servo inutile, non lo devo dimenticare! Ma mi hai chiamato! E questo mi dona fiducia.
Dammi la fede grande anche come un granellino di senape e diventerò capace di superare il pessimismo e la pigrizia che mi paralizzano, e diventerò capace di fare cose che sembrano impossibili prima di tutto a me stesso.
Diventerò capace di amare di più, di perdonare di più e di costruire un pezzetto del tuo regno attorno a me. (F.R.)

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• Dio onnipotente ed eterno, che nella larghezza del tuo amore superi i nostri meriti e desideri, riversa su di noi la tua misericordia: perdona ciò che la coscienza teme, e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
(Messale Romano, Colletta)

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• O Signore, tu hai affermato che tutto è possibile a chi crede. Se esaminiamo qual è la virtù migliore e la più gradita a te, vediamo che la fede ha il primato. In realtà è in forza di essa che noi ci disponiamo a entrare nel santo dei santi.
Senza di essa neppure tu, Signore della gloria, hai compiuto in nostro favore i tuoi meravigliosi miracoli: prima di compierli hai voluto che alla tua bontà si unisse la nostra fede.
Questo perché la fede è capace di per sé di dare la vita, dal momento che ti tocca da vicino, Signore. Del resto, è stata la tua bocca benedetta a proclamare queste parole: « la tua fede ti ha salvato »…
In effetti una fede non più grande di un piccolo, umile granello di senape ha la forza di trasportare grandi montagne in mezzo al mare; ebbene noi abbiamo ricevuto realmente questa fede, come una guida che apre il sentiero della vita, come un verace culto di Dio.
Questa fede, attraverso gli occhi dell’anima, vede senza esitazione le cose future e quelle che sono nascoste… Essa è annoverata tra la carità e la speranza…
Perché se io credo in te, te pure amerò, Signore, e nello stesso tempo spererò i tuoi doni invisibili.
(S. Gregorio di Narek, Le livre de prières p 95 G).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Fede e umiltà = L’uomo spirituale ch’è superbo è un ladro peggiore degli altri, perché usurpa, non le robe, ma la gloria di Dio. Perciò san Francesco pregava: Signore, se mi date qualche bene, custoditevelo voi, perché altrimenti io ve lo rapirò (S. Alfonso).