S. Alfonso. Atti di misericordia corporale e spirituale verso i monasteri

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102. S. Alfonso. Atti di misericordia corporale e spirituale verso i monasteri. 

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

102. S. Alfonso. Atti di misericordia corporale e spirituale verso i monasteri.

♦ Serenità e concordia promuoveva Alfonso nei monasteri, a volte anche rinunziando alla propria opinione. Due episodi illustrano il suo giudizio equilibrato e misericordioso.

  • Gemevano le Monache Francescane di Airola sotto un giogo, che col corpo opprimeva lo spirito. L’amministrazione delle rendite e la compra dei generi non stava presso le Monache, ma presso i Governatori, che loro si davano.
    Questi dovevano provvederle di quanto bisognava. Ma sciagurate erano le provviste, e per “lacrima di Somma” [una qualità di vino] veniva spacciato l’aceto. Alfonso, fattosi carico dell’inconveniente, e tale che talune si pentivano di essersi monacate, implorando il braccio del Principe della Riccia, tolse i Governatori, e pose l’amministrazione in mano della Badessa. Respirarono le Monache; comune fu il compiacimento, e maggiore in Alfonso vedendole contente.
  • Alfonso avrebbe voluto il piacere di veder stabilita in un Monastero la vita comune. Pensando  che si potesse sistemare, giudicò di intervenire. Ardua impresa!
    Appena espose il suo progetto, si opposero le Monache con grave risentimento. Ma Alfonso non volle obbligarle, vedendo che risultava più male che bene. Disse loro: “Quietatevi; io lo avevo detto per il vostro bene; ma se non siete d’accordo, come non detto”.
    Egli aveva per massima che ove tutte concordemente non convengono, una che è scontenta, col tempo fa partito, vi nascono disordini, e con questo va in rovina ogni altro bene.
    Non si offese per il risentimento; ed il dì seguente con maggior placidezza fu di nuovo in Monastero.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 34)  Leggi tutto nell’originale.

Alfonso non volle obbligare le monache di un monastero, vedendo che quanto proposto risultava più male che bene. Disse loro: “Quietatevi; io lo avevo detto per il vostro bene; ma se non siete d’accordo, come non detto”.