S. Alfonso. Del giudizio finale

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20. S. Alfonso. Del giudizio finale.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

20. S. Alfonso. Del giudizio finale.
♦ Il giorno finale viene chiamato dalle Scritture giorno d’ira, giorno di miserie; e tal è per tutti quegli infelici, che sono morti in peccato, poiché in quel giorno saranno fatte palesi a tutto il mondo tutte le loro iniquità più nascoste, e saranno pubblicamente discacciati dalla compagnia de’ santi e condannati alla prigione eterna dell’inferno, ove patiranno una continua morte.
S. Girolamo, stando nella grotta di Bettelemme in continue orazioni e penitenze, tremava al solo pensiero del giudizio universale. Il ven. P. Giovenale Ancina alla memoria del giudizio, udendo cantare la Sequenza de’ morti, “dies irae, dies illa”, lasciò il mondo e si fece religioso.
♦ Questo giorno però, siccome sarà di pena e terrore per gli reprobi, così all’incontro sarà di allegrezza e di trionfo per gli eletti; poiché allora alla vista di tutti gli uomini le loro anime beate saran dichiarate regine del paradiso e fatte spose dell’agnello immacolato.
♦ Ora è tempo di scegliere: o la corona eterna di quel regno beato, ove Iddio si vede e si ama da faccia a faccia in compagnia de’ santi, degli Angeli e della divina Madre: o la carcere dell’inferno a piangere ivi per sempre abbandonato da tutti e senza Dio.
Ah Gesù mio, che ne sarà di me in quel giorno? mi troverò alla destra cogli eletti, o alla sinistra con i dannati?… Il sangue vostro è la speranza mia. O agnello divino, che per liberarci dall’inferno avete voluto sagrificar la vostra vita divina, morendo di dolore in una croce, abbiate di noi pietà. Ma abbiate specialmente pietà di me, che più degli altri v’ho offeso. Mi pento sopra ogni male di avervi disonorato con i miei peccati, ma spero in quel giorno di onorarvi presso tutti gli uomini e tutti gli Angeli, cantando le misericordie che mi avete usate.
O Maria, regina mia, in quel giorno tenetemi a voi vicino.
(S. Alfonso, da Via della salute, Parte prima – Meditazioni per ogni tempo dell’anno, Del giudizio finale).
– Leggi tutta la meditazione.

O agnello divino, che per liberarci dall’inferno avete voluto sacrificar la vostra vita divina, morendo di dolore in una croce, abbiate di noi pietà. Il sangue vostro è la speranza mia. Mi pento sopra ogni male di avervi disonorato con i miei peccati, ma spero di onorarvi presso tutti gli uomini e tutti gli Angeli, cantando le misericordie che mi avete usate.