S. Alfonso. Fermezza nello stimolare i tiepidi

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191. S. Alfonso. Fermezza nello stimolare i tiepidi.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

191. S. Alfonso. Fermezza nello stimolare i tiepidi.

Il profondo affetto verso i confratelli spingeva Alfonso a spronare con fermezza i tiepidi e gli scontenti.

  • “Fratelli miei, io amo ognuno di voi più che un fratello carnale; e quando alcuno si licenzia dalla nostra adunanza, ne sento una pena indicibile. Ma quando vedo che il male si è fatto cancrena e ci vuol fuoco, bisogna che l’adoperi, quantunque mi costi ogni pena.
  • Il Signor Iddio a questo fine mi mantiene la vita in questa età così avanzata, per rimediare agli sconcerti che nascono a danno dell’Opera delle missioni, ed io son risoluto rimediarvi in ogni conto. Dio non ha bisogno di molta gente: basta che restino pochi e buoni. Questi pochi faranno più bene, che tutti gli altri imperfetti, superbi e disubbidienti…
  • Io, Fratelli miei, prego sempre per voi, e voi ancora pregate Iddio per me; e do ubbidienza a ciascuno in particolare, che in particolare mi raccomandi a Gesù Cristo, e che mi doni una buona morte, quale mi sta vicina sia per l’infermità che per gli anni. Io sono già di settantacinque anni e mi accosto ai settantasei: spero salvarmi, e spero nell’altra vita negoziare con Dio per la Congregazione.
  • Dico però a ciascuno, che forse disprezzerà questi sentimenti che ho scritto, che nel giorno del giudizio, ed innanzi al tribunale di Gesù Cristo mi avrà per primo accusatore; mentre non ho mai lasciato di avvertire a miei Fratelli queste medesime cose.
  • E con tutto ciò ho veduto molti, che hanno voltato le spalle a Dio, lasciando la Congregazione. Tutti questi tali io li aspetto nel giorno del giudizio.
  • Raccomando ad ognuno l’esatta osservanza delle pratiche lodevoli che tra di noi si costumano intorno la pietà e alla santità della vita. Raccomando l’ubbidienza a Superiori, l’amore a Gesù Cristo, e l’affetto alla sua santa Passione. Così l’orazione, gli esercizi spirituali ed il solito ritiro. Chi ama Gesù Cristo ubbidisce, si contenta di ogni cosa e sta sempre quieto.
  • Finisco con le lacrime, pregando tutti a portarsi bene, e a non darmi amarezza in questi altri pochi giorni di vita che mi restano, come mi fa sperare quell’amore e quell’ossequio, che sempre mi avete portato e dimostrato; e resto con benedire tutti”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 48)  Leggi tutto nell’originale.

Fratelli miei, io amo ognuno di voi più che un fratello carnale; e quando alcuno si licenzia dalla nostra adunanza, ne sento una pena indicibile. Ma quando vedo che il male si è fatto cancrena e ci vuol fuoco, bisogna che l’adoperi, quantunque mi costi ogni pena.