S. Alfonso. Il tempo, occasione di misericordia

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72. S. Alfonso. Il tempo, occasione di misericordia.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

72. S. Alfonso. Il tempo, occasione di misericordia.

♦ S. Camillo de Lellis, quando si affacciava sulle fosse dei morti, dicea tra sé: “Se questi tornassero a vivere, che non farebbero per la vita eterna? ed io che ho tempo, che fo per l’anima?” Ma ciò lo dicea, questo Santo, per umiltà.
Ma voi, fratello mio, forse con ragione potete temere d’essere quel fico senza frutto, di cui diceva il Signore: “Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo” (Lc. 13,7). Voi più che da tre anni state nel mondo, che frutto avete dato?
♦ Vedete, avverte S. Bernardo, che il Signore non solo cerca fiori, ma vuole anche frutti, cioè non solo buoni desideri e propositi, ma vuole anche opere sante. Sappiate dunque avvalervi di questo tempo, che Dio vi dà per sua misericordia; non aspettate a desiderare il tempo di far bene, quando non ci sarà più tempo.

Eccomi, Dio mio, io sono quell’albero, che da tanti anni meritava di sentire: “Taglialo, perché deve occupare il terreno?” Sì, perché da tanti anni che sto al mondo, non vi ho dato altri frutti, che di triboli e spine di peccati.
Ma Signore, Voi non volete che io mi disperi. Voi avete detto a tutti che chi vi cerca, vi trova. Io vi cerco, mio Dio, e voglio la grazia vostra. Di tutte l’offese che v’ho fatte, me ne dispiace con tutto il cuore, vorrei morirne di dolore. Mi volete tutto per Voi, tutto a Voi mi dono, senza riserba. Voi sulla croce vi siete dato tutto a me, io mi do tutto a Voi.
Gesù mio, fate che abbondi la grazia, e il vostro santo amore nell’anima mia, dov’è abbondato il peccato. Esauditemi, Gesù mio, datemi un grande amore verso di Voi, datemi un gran desiderio di darvi gusto e poi la forza di eseguirlo.
O mia grande Avvocata Maria, esauditemi anche Voi; pregate Gesù per me.      

(S. Alfonso, Apparecchio alla Morte, Considerazione I – Ritratto d’un uomo da poco tempo passato all’altra vita, Punto III). 
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Uscire dalla tiepidezza - Se preghiamo e perseveriamo a pregare, il Signore ci concederà il desiderio o l'aiuto a risorgere. Le colpe leggere si distruggono con atti d'amore verso Dio. "Signore, io non ho meriti per essere esaudito da voi; ma la misericordia vostra e i meriti di Gesù Cristo, o eterno Padre, sono i meriti miei".
Eccomi, Dio mio, io sono quell’albero, che da tanti anni meritava di sentire: “Taglialo, perché deve occupare il terreno?” Sì, perché da tanti anni che sto al mondo, non vi ho dato altri frutti, che di triboli e spine di peccati. Ma Signore, Voi non volete che io mi disperi.