S. Alfonso. La preghiera, via alla misericordia

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51. S. Alfonso. La preghiera, via alla misericordia.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

51. S. Alfonso. La preghiera, via alla misericordia.

♦ Il mezzo, che sopratutto vi raccomando di mettere in pratica, è la “santa preghiera”. E’ certo che senza il divino aiuto non possiamo fare niente di bene per l’anima. Invece Dio concede grazie a chi le domanda: “Chiedete e vi sarà dato”. Dice S. Teresa che chi non cerca, non riceve. Perciò senza pregare è impossibile il perseverare in grazia di Dio e salvarsi.
♦ Se vogliamo salvarci, bisogna pregare, pregando con umiltà e con confidenza, e sopratutto con perseveranza. S. Teresa scrive ch’ella per desiderio di veder tutti salvi, avrebbe voluto salire sopra un monte e di là farsi sentire da tutti gli uomini, dicendo questa sola parola: “Pregate, pregate”. I Padri antichi del deserto dicevano non esservi miglior mezzo per salvarsi che replicar continuamente l’orazione di Davide: “Dio mio, aiutatemi. Signore, aiutatemi presto”. E cerchiamo anche noi di dire la bella giaculatoria del ven. P. Leonardo da Porto-Maurizio “Gesù mio, misericordia”.
♦ Le due grazie principali che dobbiamo sempre chiedere sono l’amore a Dio e la santa perseveranza.
E le stesse grazie dobbiamo sempre chiedere a Maria SS., la quale si chiama la dispensiera di tutte le grazie divine; e quando noi la preghiamo, ella certamente ce le ottiene da Dio. Onde S. Bernardo esorta tutti: “Ogni grazia cerchiamola per mezzo di Maria, che ottiene quanto domanda a Dio”.

(S. Alfonso, da Via della salute, Parte terza, Regolamento di vita d’un cristiano, Capo I – Mezzi per conservarsi in grazia di Dio). 
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Se vogliamo salvarci, bisogna pregare, pregando con umiltà e con confidenza, e sopratutto con perseveranza. E cerchiamo anche noi di dire la bella giaculatoria “Gesù mio, misericordia”.