S. Alfonso. La via maestra alla Misericordia di Dio

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60. S. Alfonso. La via maestra alla Misericordia di Dio.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

60. S. Alfonso. La via maestra alla Misericordia di Dio.

♥ Tutta la santità consiste nell’amare Dio, e l’amare Dio consiste nell’adempire la sua santa volontà. E chi sta unito alla volontà di Dio sta sempre in pace, poiché la divina volontà toglie l’amarezza a tutte le croci. L’anime sante col dire: “Così vuole Dio: Così ha voluto Dio”, trovano pace in ogni travaglio.
Dice taluno: “Tutte le cose mi vanno storte: Tutti li guai Dio li manda a me”. Sono storte, fratello mio, perché voi le storcete; se voi vi rassegnaste al volere di Dio, sarebbero tutte diritte e di vostro bene. Le croci che Dio vi manda, son guai, perché voi le fate diventar guai; se le prendete con rassegnazione dalle sue mani, non sarebbero guai, ma ricchezze per voi di paradiso.
♦ Veniamo alla pratica.

  • 1. bisogna rassegnarci nell’ “infermità”, che ci avvengono. I mondani chiamano le infermità disgrazie, ma i santi le chiamano visite di Dio e grazie… Chi ama Dio di cuore, non desidera di sanare dall’infermità per non patire, ma desidera dar gusto a Dio con quel patire… Principalmente poi dobbiamo rassegnarci nelle malattie mortali. L’accettare allora la morte per adempire la divina volontà ci fa meritare un premio simile ai martiri..Chi muore uniformato alla divina volontà, fa una morte santa; e chi muore più uniformato, fa una morte più santa.
  • 2. dobbiamo uniformarci al volere di Dio in quanto ai “difetti naturali” che abbiamo, come di poco talento, di poca sanità, poca vista, poca abilità per gli uffici e simili. Tutto quello che abbiamo è dono di Dio… Anche se di poco talento, di poca sanità, poveri, villani, possiamo ben farci santi colla sua grazia se vogliamo. 
  • 3. rassegniamoci in tutte le “cose avverse” che ci avvengono: perdite di robe, di speranze o di parenti; ed anche negli affronti e persecuzioni che riceviamo dagli uomini: sono come croci come permesse da Dio. Dicea S. Teresa: “Se tu vuoi portar la croce che è appoggiata a ragione, la perfezione non fa per te”.
  • 4. rassegniamoci nelle “aridità di spirito”. Quando tutto ci riesce di tedio e senza gusto; ci basti sapere che diamo gusto a Dio; ed allora gli daremo più gusto, quando noi con meno gusto faremo le nostre devozioni. Umiliamoci e con rassegnazione mettiamoci in mano di Dio, dicendo: “Signore, io non merito consolazioni, altro non voglio che abbiate pietà di me; conservatemi nella vostra grazia e fate di me quel che vi piace”. Replichiamo sempre: “Dio mio, fatemi fare la vostra volontà”; “Sia fatta la volontà di Dio”; “Signore, così avete voluto voi, così voglio io”. 
    Così daremo sempre gran gusto a Dio, e staremo sempre in pace: “Nella tua volontà è la mia gioia (Sal 118,16).  

(S. Alfonso, da Via della salute, Parte terza, Regolamento di vita d’un cristiano, Capo III – Pratica delle virtù’ cristiane, 5. Pratica dell’uniformità alla Volontà di Dio). 
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Tutta la santità consiste nell’amare Dio, e l’amare Dio consiste nell’adempire la sua santa volontà. E chi sta unito alla volontà di Dio sta sempre in pace, poiché la divina volontà toglie l’amarezza a tutte le croci.