S. Alfonso. L’agnello di Dio sacrificato per il perdono

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11. L’agnello di Dio sacrificato per il perdono.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

11. L’agnello di Dio sacrificato per il perdono.
“Ecco l’Agnello di Dio”: così fu chiamato dal Battista il nostro Salvatore; agnello di Dio, che offrì il suo sangue e la vita in sacrificio per ottenere a noi il perdono e l’eterna salute. Eccolo colà nel pretorio di Pilato, che come agnello innocente lasciasi tosare non già la lana, ma le sue carni sacrosante dai flagelli e dalle spine. Non apre la bocca, né si lamenta, perché egli stesso ha voluto offrirsi a pagare colle sue pene le pene da noi meritate.
S. Francesco d’Assisi, quando vedeva un agnello, ch’era condotto al macello, non poteva trattenere le lacrime, dicendo: “Come portano quest’agnello alla morte, così un giorno fu condotto il mio innocente Signore a morire per me”.
Benedicano gli Angeli e tutte le creature, o mio Redentore, tanta vostra misericordia e tanto amore, che avete portato agli uomini. Noi abbiamo commesso i delitti, e voi li soddisfate!
Ditemi Gesù mio, dove vi porta questa gente caricato di cotesta croce, dopo avervi cosi tormentato? Voi mi rispondete: “Mi portano alla morte, ed io vado contento, perché vado a morire per salvarti e per farti intendere l’amore, che ti porto”.
Mio Signore, la vostra morte è la speranza mia. Mi pento di avervi offeso, mi pento e v’amo.
O Maria, Madre del mio Salvatore, colle vostre preghiere rendetemi tutto suo..
(S. Alfonso, da Via della salute, Parte prima – Meditazioni per ogni tempo dell’anno, L’agnello di Dio voll’esser sacrificato per ottenere a noi il perdono).
– Leggi tutta la meditazione.

Benedicano gli Angeli e tutte le creature, o mio Redentore, tanta vostra misericordia e tanto amore, che avete portato agli uomini. Noi abbiamo commesso i delitti, e voi li soddisfate! Mio Signore, la vostra morte è la speranza mia.