S. Alfonso. Nazaret: una casetta di misericordia.

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42. S. Alfonso. Nazaret: una casetta di misericordia..

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

42. S. Alfonso. Nazaret: una casetta di misericordia.

♦ Ritornato che fu Giuseppe nella Palestina intese che Archelao regnava nella Giudea invece del suo padre Erode, onde temé di portarsi colà ad abitare; ed ammonito in sogno se n’andò a stare in Nazaret, città della Galilea, ed ivi fermò sua stanza in una povera casa.
O casetta fortunata di Nazaret, io ti saluto e ti adoro. Verrà un tempo che sarete visitata dai primi grandi della terra; ritrovandosi i pellegrini entro di te non si sazieranno di piangere per tenerezza, in pensare che dentro le tue povere mura menò quasi tutta la sua vita il re del paradiso.
In questa casa dunque il Verbo incarnato visse per il resto della sua fanciullezza e della sua gioventù. E come visse? visse povero, facendo da semplice garzone ed ubbidendo a Maria e Giuseppe.
♦ Oh Dio qual tenerezza è il pensare che in questa povera casa il Figlio di Dio vive da servo! ora va a prender l’acqua, ora apre o chiude la bottega, ora scopa la stanza, or raccoglie i frantumi dei legnami per il fuoco, ora fatica in aiutar Giuseppe nei suoi lavori.
♦ O stupore! vedere un Dio che serve da garzone! Oh pensiero che dovrebbe farci ardere tutti di santo amore verso un tal Redentore che si è ridotto a tali bassezze per farsi amare da noi!
Adoriamo tutte queste azioni servili di Gesù che erano tutte divine. Adoriamo sopra tutto la vita nascosta che fece Gesù Cristo nella casa di Nazaret.
O uomini superbi, come potete ambire di comparire e di essere onorati vedendo il vostro Dio che spende trent’anni di vita vivendo povero, nascosto e sconosciuto, per insegnarci la vita umile e nascosta?

Voi, mio Dio, nascosto, sconosciuto e disprezzato a patire in una bottega in tanta povertà, ed io verme vile sono andato cercando onori e piaceri, e per questi, oh Dio, mi son separato da voi, sommo bene!
No, Gesù mio, io v’amo e perché v’amo non voglio vedermi più diviso da voi. Rinunzio tutto per unirmi con voi mio Redentore nascosto e disprezzato. Mi contentate più  voi con la vostra grazia, che tutte le vanità e gusti della terra per li quali io misero vi ho lasciato. Eterno Padre, per li meriti di Gesù Cristo stringetemi a voi col dono del vostro santo amore.
Vergine Santissima, beata voi che foste fatta compagna del vostro Figlio nella vita povera e nascosta, e sapeste rendervi così simile al vostro Gesù!

S. Alfonso, Meditazioni per l’ottava dell’Epifania, VI. – Della dimora di Gesù in Nazaret,
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O casetta fortunata di Nazaret, io ti saluto e ti adoro, perché in te il Verbo incarnato poveroed ubbidiente. O uomini superbi, come potete ambire di essere onorati vedendo il vostro Dio che spende trent’anni di vita vivendo povero, nascosto e sconosciuto, per insegnarci la vita umile e nascosta?