S. Alfonso. Nel divino Bambino solo misericordia e perdono

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32. S. Alfonso. Nel divino Bambino solo misericordia e perdono

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

32. S. Alfonso. Nel divino Bambino solo misericordia e perdono.

♦ S. Tommaso da Villanova chiede al peccatore: “Che timore hai, misero peccatore? Se tu ti penti dei tuoi peccati, come ti condannerà quel Signore che muore per non condannarti? E se tu vuoi ritornare alla sua amicizia, come ti caccerà quegli che è venuto dal cielo a cercarti? Non tema dunque il peccatore che non vuol essere più peccatore, ma vuole amare Gesù Cristo; non si spaventi, ma confidi: se odia il peccato e cerca Dio, non sia afflitto, ma lieto…
♦ E il nostro Salvatore, affin di darci maggior confidenza, si è fatto bambino. Chi mai si atterrisce di accostarsi ad un bambino? I bambini non ispirano spavento e sdegno, ma dolcezza ed amore. I fanciulli par che non sanno sdegnarsi; e se mai qualche volta si adirano, è facile placarli; basta donar loro un frutto, un fiore, basta far loro una carezza, dir loro una parola d’affetto, che subito perdonano, e si scordano di ogni offesa loro fatta. Basta una lacrima di dolore, basta un pentimento di cuore per placare Gesù bambino.
♦ Egli ha deposta la sua maestà divina, e si fa veder da bambino per darci più animo di accostarci ai suoi piedi. Egli per liberarci dalla diffidenza che potrebbe causarci il pensiero della sua potenza e della sua giustizia, ci si presenta da bambino, tutto pieno di dolcezza e di misericordia.
O Dio di misericordia, voi avete nascosta la vostra divina sapienza nello stato d’un fanciullino, acciocché quella non ci accusi dei nostri delitti. Avete nascosta la vostra potenza, nella debolezza, acciocché quella non ci castighi.
♦ Adamo, riflette S. Bernardo, dopo il suo peccato in sentir la voce di Dio che lo chiamava “Adamo, dove sei?” Tutto si riempì di spavento. Ma il Verbo Incarnato, comparendo da uomo in terra, ha lasciate tutte le sembianze di spavento; “Discaccia il timore, or che viene il tuo Dio, non a castigarti ma a salvarti”.
Quel Dio che doveva punirti si è fatto bambino, e non ha più voce che ti spaventi, poiché la voce d’un infante, essendo voce di pianto, muove più presto a pietà che a terrore; non puoi temere che Gesù Cristo stenda le mani per castigarti, mentre la madre gli stringe le mani tra le fasce acciocché non ti castighi.
Allegramente dunque, o peccatori: la nascita di Gesù è nascita di allegrezza e di pace. Principe è Gesù Cristo, non di vendetta contro i peccatori, ma di misericordia e di pace, facendosi mediatore di pace tra i peccatori e Dio.

S. Alfonso, Novena del Santo Natale, Discorso secondo, Il Verbo Eterno da grande s’è fatto piccolo, Leggi tutta la meditazione

O Dio di misericordia, voi avete nascosta la vostra divina sapienza nello stato d’un fanciullino, acciocché quella non ci accusi dei nostri delitti. Avete nascosta la vostra potenza, nella debolezza, acciocché quella non ci castighi.