S. Alfonso. Predicare all’apostolica, tratto distintivo

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190. S. Alfonso. Predicare all’apostolica, tratto distintivo.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

190. S. Alfonso. Predicare all’apostolica, tratto distintivo.

Il santo Fondatore richiama tutti su un tratto essenziale: lo stile apostolico dell’operaio evangelico.

  • “Ognuno si levi di testa quel fumo mondano di voler comparire anche nel predicare la parola di Dio, come gli altri e meglio degli altri.
  • Io  non voglio affatto il predicare pulito con periodi e parole scelte, che sono la peste della predica. Di questa maniera si perderebbe a poco a poco lo stile semplice, e familiare, col quale le nostre missioni han fatto e fanno, per divina Misericordia, prodigi di conversioni.
  • Anche nei discorsi di qualche Santo bisogna servirci, in lodare le virtù del Santo, dello stile familiare e semplice, e cavarne a proposito delle riflessioni morali, utili al profitto degli uditori.
  • Sicché bisogna comporre e recitare il sermone con semplicità di stile, senza tuono e senza parole gonfie e ricercate.
  • Noi dobbiamo predicare Cristo Crocifisso, non già noi stessi; la sua gloria e non la nostra vanità. Io prego Dio, che a questi che predicano con vanità, mandi loro dei castighi, affinché imparino predicare, e spero di esser esaudito.

Riguardo al predicare Monsignore aveva rilevato un particolare prurito di novità nei giovani che li faceva allontanare dall’apostolica semplicità. Ad uno di essi, il P. Luigi Capuano, usando prudenza, gli scrisse in data 7 settembre 1773:

  • “D. Luigi mio caro, ho letto la vostra e non vi è dubbio che mi ha ferito il cuore il fatto che fra di noi si è introdotto lo stile pulito nelle prediche. E fra gli altri (se non erro) mi è stata nominata V. R. Mi dispiace che l’esempio spinge gli altri a far lo stesso.
  • Io mi persuado che nelle Missioni V. R. predica familiare, ma temo, che dagli Sermoni dei Santi, passi lo stile polito anche alle prediche di Missione, com’è succeduto in qualche Congregazione di Napoli.
  • Dove ci entra un poco di vanità ed il parere eloquente con parole scelte, Iddio non vi concorre…
  • Si guardi ancora dal tuono unisono. Una volta io feci un sermone con tuono avanti a Monsignor Falcoja, volendo imitare il P. Cutica, e mi buscai una bella rimproverata, e da allora mi levai il vizio. Anche parlando forte, perché si ha da parlare con tuono? Si ha da predicare, come si parlasse con più persone in camera, persuadendo loro di qualche virtù o narrando loro qualche fatto. Così si parla familiare senza tuono e si fa frutto.
  • Attendete a farvi Santo, e pregate per me, che io sto vicino alla fossa”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 48)  Leggi tutto nell’originale.

Noi dobbiamo predicare Cristo Crocifisso, non già noi stessi; la sua gloria e non la nostra vanità. Lo stile semplice e familiare, usato nelle nostre missioni, han fatto e fanno, per divina Misericordia, prodigi di conversioni.