S. Alfonso. Soffrire per amore di Gesù

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256. S. Alfonso. Soffrire per amore di Gesù.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

256. S. Alfonso. Soffrire per amore di Gesù.

Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso,
prenda la sua croce ogni giorno, e mi segua
(Lc 9,23).

♦ Se qualcuno vuol venire dietro a me. Gesù non dice “verso di me”, ma “dietro a me”. Egli vuole che andiamo dietro a lui; perciò dobbiamo camminare sulla stessa strada di spine e di patimenti percorsa da lui. Egli va avanti e non si ferma finché non giunge sul Calvario, dove muore. Così noi, se l’amiamo, dobbiamo seguirlo fino alla morte. Quindi bisogna che ciascuno di noi rinneghi se stesso, cioè dica di no al proprio io, a ciò che l’amor proprio domanda, ma che non piace a Gesù. Egli dice ancora: Prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Consideriamo una per una queste parole.

♦ Prenda: non giova portare la croce per forza. Anche i peccatori la portano, ma senza merito. Per portarla con merito bisogna abbracciarla volentieri.

♦ La croce: Gesù usa il termine “croce” per indicare ogni sofferenza, affinché il pensiero della sua morte avvenuta per nostro amore sulla croce, ce la renda dolce.

♦ Sua: alcune persone nei momenti di consolazione spirituale si dichiarano pronte a soffrire ogni prova, perfino i tormenti dei martiri; ma poi non sono capaci di sopportare un mal di testa, la disattenzione di un amico, il fastidio di un parente importuno. Fratello, sorella mia, Dio non ti chiede il martirio, ma vuole che tu sopporti con pazienza i dolori, le umiliazioni e i fastidi della vita; […] vuole che tu porti la croce che ti viene assegnata, non quella che vorresti tu!

♦ Ogni giorno: alcuni abbracciano la croce all’inizio, al suo arrivo; ma quando essa persiste, si lamentano dicendo: “Non ne posso più!” Dio invece vuole che tu continui a portarla con pazienza, anche se dovesse durare fino alla morte.

Pertanto la salvezza e la santità stanno nel mettere in pratica queste tre parole: rinneghi, neghiamo al nostro amor proprio ciò che non è conveniente; prenda, abbracciamo la croce che Dio ci manda; segua, seguiamo le orme di Gesù fino alla morte.
Il nostro Salvatore è venuto sulla terra non a godere, ma a soffrire, affinché seguiamo il suo esempio: A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme (1Pt 2,21). Guardiamo a lui che cammina davanti a noi con la croce, indicandoci la strada sulla quale dobbiamo seguirlo, se vogliamo salvarci.

♦ A tante persone piace molto sentir parlare di preghiera, di pace, di amore a Gesù, ma poco di croce e di sofferenza. Esse amano Dio finché soffia la brezza delle dolcezze spirituali ma, quando questa cessa e giunge qualche avversità in cui il Signore si nasconde per provarle e le priva delle consuete consolazioni, allora esse tralasciano la preghiera, la comunione, le mortificazioni e si abbandonano alla tristezza e alla tiepidezza, cercando le gioie terrene. Queste persone amano più se stesse che Gesù. […] Gesù Cristo ha scelto una vita di pene e una morte dolorosa, priva di ogni sollievo, per farci comprendere che, se vogliamo amarlo, dobbiamo amarlo nel modo con cui egli ha amato noi. Quanto è cara a Gesù la persona che soffre e lo ama! Amare nella sofferenza e soffrire con amore è davvero un dono divino, il dono più grande.

Gesù mio, ti chiedo la grazia di soffrire con pazienza le pene di questa vita. Perdonami per aver mancato di pazienza nelle prove che mi hai mandato. Dammi il tuo amore: esso mi darà la forza di sopportare tutto per amor tuo.

(S.Alfonso, Riflessioni devote, 12)
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Gesù Cristo ha scelto una vita di pene e una morte dolorosa, priva di ogni sollievo, per farci comprendere che, se vogliamo amarlo, dobbiamo amarlo nel modo con cui egli ha amato noi. Quanto è cara a Gesù la persona che soffre e lo ama!