S. Alfonso. Zelo in difesa della fede e della Chiesa

GiubileoAlfo1

150. S. Alfonso. Zelo in difesa della fede e della Chiesa.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

150. S. Alfonso. Zelo in difesa della fede e della Chiesa.

Esortazione

  • O fedeli che amate Gesù Cristo, guardate la persecuzione che sta soffrendo la sua Chiesa da parte di tanti increduli che, non contenti di perdere se stessi, cercano, con la penna e con la parola, di pervertire anche gli altri, per avere compagni nella loro perdizione. […].
  • Voi che avete zelo per il bene della fede, cooperate con tutte le vostre forze, predicando, ammonendo, istruendo e gridando per estirpare dal mondo la peste dell’errore. Voi mi direte che per questo le forze umane non bastano. Avete ragione, è così: è necessario l’intervento di Dio.
  • Ma allora ce ne staremo oziosi, intenti soltanto ad osservare i danni deplorevoli della Chiesa e a piangere su di essi senza far nulla? Se noi non siamo capaci di porvi rimedio, può renderci tali il Signore, che è onnipotente. Però Dio vuol essere pregato. Egli ha promesso di esaudire chi lo prega.
  • Ecco dunque ciò che possiamo e dobbiamo fare: alle prediche, alle ammonizioni, alle istruzioni e alle grida aggiungiamo le preghiere: supplichiamo continuamente Dio, importuniamolo, per così dire, con le nostre suppliche, affinché egli, per la sua misericordia, ponga rimedio alla strage di anime, che nel tempo presente sta facendo l’inferno.

O Verbo incarnato, Salvatore del mondo che, con la tua morte, hai procurato la salvezza agli uomini, quale ingratitudine da parte di essi che, non solo rifiutano di obbedirti e di amarti, ma giungono perfino a negare la morte e i patimenti che tu hai sofferto per loro!
Tu cerchi sempre il loro bene, ed essi dicono che tu non ti prendi alcun pensiero di loro! Tu li hai creati immortali perché giungano alla felicità eterna, ed essi studiano per convincersi che sono mortali, onde vivere senza freno nei loro vizi, e così si procurano l’infelicità eterna!
Per i meriti della tua vita e della tua morte, “soccorri i tuoi servi, che hai redento col tuo sangue prezioso”, e non permettere che l’empietà dei tuoi nemici provochi la rovina di tante anime da te redente: Domina in mezzo ai tuoi nemici (Sal 109,2).

 

(S. Alfonso, Verità della Fede, Conclusione).
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O Verbo incarnato, Salvatore del mondo che, con la tua morte, hai procurato la salvezza agli uomini, quale ingratitudine da parte di essi che, non solo rifiutano di obbedirti e di amarti, ma giungono perfino a negare la morte e i patimenti che tu hai sofferto per loro! Per i meriti della tua vita e della tua morte, “soccorri i tuoi servi, che hai redento col tuo sangue prezioso”.