Vangelo e riflessione Domenica 28 TOC

 TO-28xx L’annuncio della Parola oggi

            • 1. Vangelo e riflessione della Domenica 28ª del Tempo Ordinario-C: «Saper dire “Grazie!”»
            • 2. Videoriflessione –  di padre Giuseppe De Nardi – da Gloria.TV.
            • 3. I Martiri Redentoristi di Cuenca – da YouTube.
            • 4. La preghiera “Ave Maria” – da Gloria.TV.
            • 5. Una riflessione di S. Alfonso:  Fuggire i mali compagni..

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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).

1. Vangelo della domenica –  (Lc 17,11-19)
Saper dire “Grazie!”.

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.

2. Saper dire “Grazie!”- di padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade (dur. 8,43) – da Gloria.Tv.
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3. I Martiri Redentoristi di Cuenca (in spagnolo) – (dur. 1,46) di gioiafelice. – da YouTube.

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4. La preghiera dell’ Ave Maria in diverse lingue – (dur. 5,13) – da Gloria.TV.

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5. Una riflessione di S. Alfonso: 1771 – Fuggire i mali compagni.

Si narra nell’odierno vangelo che dieci lebbrosi di un certo castello s’incontrarono con Gesù Cristo e lo pregarono a sanarli dalla lebbra che pativano. Il Signore disse loro che andassero a presentarsi ai sacerdoti del tempio; ma poi prima che essi giungessero ai sacerdoti, per la via si trovarono guariti.
Ora ci si domanda, perché il nostro Salvatore, potendo guarirli subito, volle che prima si partissero da quel luogo, e poi mentre essi andavano gli sanò?
Un certo autore, Antonio Ulissiponense, dice che Gesù Cristo prevedendo che se li avesse guariti subito, essi restando in quel luogo, e seguendo a conversare cogli altri lebbrosi, da’ quali avean contratta la lebbra, sarebbero facilmente ricaduti nello stesso male; perciò prima volle che si partissero da quel luogo, e poi li guarì.
Che che sia di questa ragione, veniamo al senso morale che da quella possiamo dedurne. La lebbra è simile al peccato; siccome la lebbra è un male che si attacca, così i mali costumi dei malvagi infettano gli altri che seco si accompagnano.
Ond’è che quei lebbrosi i quali vogliono guarirsi, non si guariranno mai se non si separano da’ mali compagni, secondo il comune proverbio: Chi pratica co’ rognosi diventa rognoso. E questa è la predica d’oggi, che per viver bene bisogna fuggire i mali compagni…

Pertanto ci avverte il Signore. Fuggi, separati da’ mali compagni e lascerai di commettere peccati. Fuggi anche le vie che fanno questi cattivi amici, acciocché eviti anche d’incontrarti con essi.
Non lasciare il tuo amico antico, quale è Dio, che ti ha amato prima che tu fossi al mondo. Gli amici nuovi non ti amano, ma ti odiano più d’ogni nemico, perché non cercano il tuo bene come lo cerca Dio, ma cercano i loro gusti, e di avere la soddisfazione di aver compagni nel male e vederti perduto, come perduti sono essi. Ma dirai: ho ripugnanza di separarmi da un tale amico che mi ha voluto bene; mi pare un’ingratitudine. Che bene? Che ingratitudine? Iddio solo è quegli che ti vuole bene, perché vuole la tua salute eterna; quell’altro amico vuole la tua rovina eterna: vuole che tu lo seguiti, e non gl’importa niente che tu ti danni. Non è già ingratitudine lasciar l’amico che ti conduce a perdere, è ingratitudine il lasciar Dio che ti ha creato, che è morto per te sulla croce, e che ti vuol salvo..
(da Sermoni Compendiati – Sermone XLII)
Leggi tutto il sermone.

Domenica 13 ottobre 2013, a Tarragona, Spagna, Beatificazione dei 522 Martiri della Guerra Civile Spagnola (1936-1939). Tra di essi ci sono i sei Martiri Redentoristi di Cuenca. Nella immagine celebrativa (da sinistra a destra):  P. Pedro Romero Espejo, P. Ciriaco Olarte Pérez di Mendiguren, P. Javier Gorosterratzu Jaunarena, Fratello Victoriano Calvo Lozano, P. Miguel Goñi Áriz, P. Julián Pozo Ruiz de Samaniego.
Domenica 13 ottobre 2013, a Tarragona, Spagna, Beatificazione dei 522 Martiri della Guerra Civile Spagnola (1936-1939). Tra di essi ci sono i sei Martiri Redentoristi di Cuenca. Nella immagine celebrativa (da sinistra a destra): P. Pedro Romero Espejo, P. Ciriaco Olarte Pérez di Mendiguren, P. Javier Gorosterratzu Jaunarena, Fratello Victoriano Calvo Lozano, P. Miguel Goñi Áriz, P. Julián Pozo Ruiz de Samaniego.