Velocci Giovanni Battista redentorista

P. Giovanni Battista Velocci, C.Ss.R. 1924-2016 – Italia.

P. Giovanni Battista Velocci, C.Ss.R. 1924-2016.

Il redentorista P. Giovanni Battista Velocci, 1924-2016, Italia, Provincia di Roma. Bella figura di sacerdote, missionario, studioso e scrittore. Una vita lunga ed intensa spesa nell’apostolato e vissuta nella fraternità redentorista. È moto a 92 anni.

Dati ufficiali

  • Cognome = Velocci
  • Nome = Giovanni Battista
  • Nazionalità = Italia – (Provincia di Roma)
  • Nato = 16-Mag-1924
  • Morto = 12-Lug-2016
  • Professione = 29-Set-1941
  • Sacerdote = 21-Feb-1948

P. Giovanni Velocci
(1924-2016)
nell’omelia del Superiore Provinciale P. Giovanni Congiu

“Dove ha abbondato il peccato ha sovrabbondato la grazia”
Questa parola della lettera ai romani di san Paolo, che abbiamo ascoltato nella prima lettura, mi pare possa aiutare la nostra riflessione in questo momento che ci raduna per dare un saluto cristiano e comunitario a p. Giovanni Velocci che ci ha lasciato dopo una vita molto lunga, 1924-2016: 92 anni; di questi, quasi 75 di vita religiosa redentorista, e 68 di vita sacerdotale. Si può dire che, a parte gli anni della sua fanciullezza a Monte San Giovanni Campano, ha speso la sua vita per annunciare, attraverso la vita religiosa, la predicazione itinerante e le missioni parrocchiali, l’insegnamento e gli scritti, proprio che “Dove ha abbondato il peccato ha sovrabbondato la grazia” in Gesù Cristo Redentore dell’uomo.

Le comunità redentoriste dove p. Giovanni ha vissuto il mistero della redenzione attraverso la vita comunitaria non sono molte e si limitano anzi a quella di Cortona, a quella romana di San Gioacchino, e infine, dal 1995 qui a Frosinone.
Anche i luoghi dove ha insegnato non sono tanti: ancora Cortona, Roma all’Accademia Alfonsiana e alla Pontificia Università Lateranense, e infine l’Università di Cassino.
Ma l’insegnamento si esprimeva anche attraverso un numero notevolissimo di conferenze che ha tenuto fino agli ultimissimi anni della sua vita.
Difficile invece ricostruire i luoghi dove ha svolto il ministero di predicatore, specialmente con le Missioni popolari che lo hanno visto attraversare un po’ tutte le regioni italiane: io stesso sono stato varie volte insieme a lui in molte missioni popolari, dal Veneto alla Sardegna dall’Abruzzo alle regioni del Sud Italia. Ma la sua predicazione itinerante è fatta anche di tantissimi corsi di predicazione di novene, tridui, quarantore e anche di esercizi spirituali per il clero.

Infine i suoi scritti: Dice il nostro Statuto 022 sull’apostolato e i mezzi della comunicazione sociale: “I mezzi di comunicazione sociale contribuiscono efficacemente a diffondere e consolidare il regno di Dio. Perciò la Congregazione ne fa largo uso nel ministero pastorale, sia che si tratti di pubblicazioni popolari o scientifiche, sia di opere d’arte, sia di apparecchi audiovisivi.”
P. Giovanni aveva ben presente l’importanza di questi mezzi: 20 libri scritti o curati da lui; una novantina di articoli in varie riviste e giornali tra cui l’Osservatore Romano di cui è stato collaboratore per vari anni.
Degni di nota e particolarmente importanti sono i suoi studi sul Cardinale John Henry Newman che certamente hanno contribuito alla beatificazione. Ma ha scritto anche su Antonio Rosmini, su Kierkegaard, oltre che sui nostri santi redentoristi e in particolare sant’Alfonso e san Gerardo.

Una intensissima vita di missionario redentorista che ha annunciato l’abbondante redenzione e la misericordia infinita del nostro Dio, lento all’ira e grande nell’amore, che non ci tratta secondo i nostri peccati, ma ha pietà di noi, come un padre ha pietà dei suoi figli.
La vita di p. Giovanni è giunta al termine. Possiamo pensare che riguardino anche lui le parole pronunciate da Gesù nell’Ultima Cena, e che abbiamo ascoltato nel brano del Vangelo: “Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me, dove sono io, perché contemplino la mia gloria”.
Possiamo dire che la nostra preghiera per i fratelli defunti sia fondata proprio su questa parola che Gesù rivolge al Padre; in particolare a quel “Voglio” che Gesù pronuncia con forza: la volontà di Gesù è che noi siamo con lui, che contempliamo la sua gloria; e quella di Gesù è una volontà che certamente si compie, perché non è una volontà semplicemente umana ma divina.

In questo momento allora vogliamo ringraziare insieme il Signore per aver donato p. Giovanni alla Chiesa e alla Congregazione redentorista per tutti questi anni; lo vogliamo ringraziare per tutto il bene che gli ha fatto nel corso della sua vita terrena e per tutto il bene che ha voluto passasse per le mani di p. Giovanni. Ringraziamo il Signore anche per gli scritti di p. Giovanni, attraverso i quali egli continua il suo insegnamento e il suo annuncio del Vangelo.

Vogliamo anche ringraziare p. Giovanni per tutto il suo impegno, per l’esempio che ci ha dato con la sua vita, in particolare per la sua fedeltà al Signore e alla Chiesa, e per tutto quello che ci ha lasciato, per la preziosa eredità spirituale.
Insieme preghiamo anche il Signore misericordioso che gli perdoni i peccati che ha commesso per la fragilità della condizione umana; tutti siamo peccatori, non lo dobbiamo mai dimenticare; ma nello stesso tempo dobbiamo anche essere fiduciosi che anche per lui si attua la abbondante redenzione.
Insieme infine chiediamo al Signore che il suo posto nella chiesa e nella Congregazione non rimanga vacante, ma sia presto occupato da giovani generosi che sperimentino la bellezza del donarsi a Dio e ai fratelli per annunciare la buona Notizia della salvezza nella croce, nella morte e nella risurrezione di Gesù.

Affidiamo questi pensieri, e la vita di p. Giovanni, alla Madre del Perpetuo Soccorso: sia Lei, la madre, a prendere per mano questo suo figlio e a portarlo a Gesù, il frutto benedetto del suo seno. Amen
(dal Bollettino della Provincia Romana, 2016 n.7, pp. 11-12).

“Con una intensissima vita missionaria P. Giovanni Velocci  ha annunciato l’abbondante redenzione e la misericordia infinita di Dio. Siamo grati a lui per tutto il suo impegno, per l’esempio che ci ha dato con la sua vita, in particolare per la sua fedeltà al Signore e alla Chiesa, e per tutto quello che ci ha lasciato, per la preziosa eredità spirituale”.

 

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