Vita redentorista 132

Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 12 maggio

Questo giorno vissuto con spirito redentorista

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1. Dalle Costituzioni e statuti
Art. 7: La Vice-Provincia
Se una Vice-Provincia non basta completamente a se stessa, ha diritto di chiedere aiuto, in uomini e mezzi, dalla Provincia-madre. (Cost. 132).

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2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: L’Amore verso il prossimo.

  • Pensiero = Per essere perfetta, la povertà deve essere penosa. Gesù Cristo è stato povero, e ha sofferto la povertà. Egli ha detto a quelli che volevano seguirlo: “Il Figlio dell’uomo non ha dove poggiare il capo”.
    Guai a quelli, Superiori o altri, che introducono abusi. Essi distruggono la pratica del voto di povertà e introducono la rilassatezza e la irregolarità. (Ven. P. Passerat)
    .
  • Testimonianza = su San Clemente. – Leggi tutto.

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3. Redentoristi nel Mondo
Redentoristi del Libano
In cammino nella Terra dei Cedri nell‘Anno della Fede.
di P. Fadi Rahi, missionario Redentorista del Libano

Vengo da un Paese che fa parte della Terra Santa, il Libano, dove Gesù stesso è stato varie volte, dove Maria andava a pregare, specialmente nelle piccole grotte.
Anche la Chiesa del Libano si è preparata all’anno della fede rilanciandolo come tempo per approfondire, riflettere e vivere pienamente la fede.
La Chiesa libanese è ecumenica per natura, con la presenza di varie Chiese Orientali Cattoliche. Quella libanese è una fede grande e molto ricca di liturgie diverse, riti diversi, lingue ecclesiastiche diverse, abiti liturgici diversi … Nonostante tanta diversità, i fedeli sono sempre uniti in Gesù Cristo e confessano la loro fede con molta libertà rispetto alle altre nazioni arabe.
Il Libano è l’unico paese arabo dove il presidente della repubblica per legge deve essere cristiano maronita cattolico. Prima della guerra civile (1975-1990), i cristiani erano la maggioranza della popolazione libanese; oggi , invece, sono poco più di un terzo della popolazione. Il Libano è punto di riferimento per tutti i cristiani nel Medio Oriente che sono minoranza in altri paesi.
L’Anno della fede è un momento di grazia e di risposta alle promesse di Cristo. È un anno nel quale la Chiesa Cattolica universale si mette sotto la croce del Signore e riflette sui suoi misteri, in particolare su quelli della passione e della risurrezione per poter risorgere con Lui vivendo secondo lo spirito del Vaticano II.
La Conferenza Episcopale del Libano ha già fissato vari grandi eventi per prepararsi e per ben accogliere l’Anno della fede e per mettere in pratica la nostra fede vivendo secondo lo spirito del Vangelo. Un anno intero è stato programmato per leggere e conoscere la Bibbia: l’evento lAnno della Bibbia prevede tantissimi incontri, convegni , conferenze, formazione e centri d’ascolto sulla maniera di leggere la Bibbia e sul come praticarla quotidianamente, testimoniandola nella vita.
Invece, giusto alle porte dell’Anno della fede, l’evento più grande è stato la visita del Santo Padre Benedetto XVI in Libano (14-16 settembre 2012) per presentare e per firmare l’Esortazione Apostolica post sinodale per il Medio Oriente. Nel corso dell’evento, il papa di Roma ha chiesto a tutti i libanesi di vivere la loro fede al Cristo crocifisso con amore e senza timore, nonostante tutte le difficoltà ed i problemi che sta vivendo il Medio Oriente, dalla primavera araba alla stessa situazione politica in Libano. Papa Benedetto XVI ci ha esortato ad essere testimoni vivi di Cristo davanti agli altri e, in particolare, ambasciatori di pace con musulmani ed ebrei.

Nella celebrazione di apertura dell’Anno della fede, i cinque patriarchi delle Chiese orientali cattoliche hanno partecipato alla Santa Messa ed al sinodo episcopale con il Santo Padre, quale segno di fedeltà e di unione alla Chiesa Romana. Dopo tanti anni di guerra in Libano, con la situazione politica che perdura nella zona, i fedeli cristiani sono rimasti ancora coerenti , forti , amici di Gesù, la loro croce si trova in tutte le piazze nelle quali vive la speranza. Amano la vita perché credono in Colui che ce l’ha data, professano la fede partecipando ai sacramenti, alle processioni, alle devozioni, ai movimenti giovanili, che sono tantissimi, alla consacrazione come laici, alla lettura della Bibbia.
Nonostante la loro persecuzione durante il periodo della guerra, i cristiani vivono insieme con i musulmani e i drusi nello stesso paese e finanche nella stessa via, professando insieme la loro fede in Dio Onnipotente.

All’inizio del capitolo 17 del Vangelo secondo Luca è scritto che i discepoli hanno chiesto a Gesù di aumentare la propria fede. Il popolo libanese cristiano chiede in ogni momento della sua vita la stessa cosa per poter vivere secondo la propria fede. Dio ha dato a ciascuno una missione nella vita e, secondo il Beato Giovanni Paolo Il, ha scelto il Libano per farne scenario della missione di accettarsi l’uno l’altro nonostante le differenze.
L’anno della fede, oggi, è un momento per tornare alle nostre origini, per vivere sull’esempio delle prime comunità cristiane; è un anno per arricchirsi della testimonianza degli altri e per conoscere di più la dottrina della fede scoprendo l’amore di Gesù Cristo. L’anno della fede significa cominciare a realizzare ciò che ci chiede l’Esortazione post sinodale: vale a dire, vivere la missione che Dio ci ha dato nel mondo arabo islamico, testimoniando la parola di Dio e accettando la diversità dei riti nella Chiesa libanese, rimanendo sempre uniti in Gesù Cristo. L’anno della fede è un momento di grazia e di ringraziamento per la Chiesa Universale e per la Chiesa in Libano.

Noi Redentoristi abbiamo la casa di Zahle per accogliere gruppi o anche persone singole che vogliano praticare ritiri spirituali, in modo particolare durante quest’anno della fede. Ma anche la nostra scuola di Beirut, offerta gratuitamente ai bambini poveri, durante le lezioni dona una catechesi sulla fede cristiana a tutti gli alunni (cristiani e musulmani), grazie alla presenza di un missionario redentorista belga e di un altro americano.
(da “In cammino con San Gerardo”, 2012, dicembre, p. 34-35).

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4. Un canto della tradizione Redentorista
62. O dolce Nome, Maria, Maria
Al sacro nome di Maria – Mp3 al piano: Reyco Emura.

O dolce Nome, Maria, Maria,
speme e conforto dell’alma mia,
col cuor sul labbro, finché vivrò:
o dolce Nome, t’invocherò.

Allor che l’alba rimena il giorno,
allor che il sole fa in mar ritorno,
ovunque stia, ovunque andrò:
o dolce Nome, t’invocherò.

Nel mar crudele di questa vita,
se la mia nave andrà smarrita,
a te mia stella mi volgerò;
o dolce nome t’invocherò.

[audio:/TradRedent/Trad62.mp3]

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5. Una immagine al giorno.

Libano, settembre 2012 - Il Libano ha avuto la gioia della visita del Santo Padre Benedetto XVI (14-16 settembre 2012) che ha presentato e firmato l'Esortazione Apostolica post sinodale per il Medio Oriente. Un momento della grande assemblea; nel riquadro il redentorista P. Fadi con il Cardinale del Libano.